Sabato 4 Maggio 2024

golf: PGA Tour, sì ma con quarantena

Il Tour americano detta le regole per la ripresa. A queste si aggiunge il governo che prevede per chi entra in USA il rispetto di 15 giorni di quarantena. Un bel problema per gli europei

Golf: Usa, morta Louise Suggs

Golf: Usa, morta Louise Suggs

Il PGA Tour detta le regole, in un file di ben 37 pagine, per il contenimento e la prevenzione del Covid-19 in vista della ripresa dei tornei. Regole molto severe per i giocatori che attraversano l'Oceano entrando in USA. Qualche giorno fa il PGA Tour di golf ha inviato a giocatori e caddie il protocollo verso la ripresa dei tornei prevista per l'11 giugno a Fort Worth, in Texas, col Charles Schwab Challenge.

Tamponi nasali e test sulla saliva saranno imprescindibili per chiunque vorrà partecipare a un evento del massimo circuito americano del green, almeno fino a che l'emergenza sanitaria non sarà finita. E in caso di positività i players saranno costretti a un isolamento di almeno 10 giorni con tanto di esclusione immediata dai tornei. Come già rivelato dall'americano Kevin Streelman, il PGA Tour fornirà voli charter per consentire gli spostamenti dei protagonisti principali del circuito da uno stato all'altro, con giocatori e caddie chiamati a sottoporsi a test rapidi 24 ore prima di ogni partenza.

I primi 4 eventi di ripresa - il Charles Schwab Challenge (11-14 giugno), l'RBC Heritage (18-21 giugno a Hilton Head), il Travelers Championship (25-28 giugno a Cromwell e il Rocket Mortage Classic (2-5 luglio) - andranno in scena a porte chiuse. Con gli accessi alle aree riservate limitate ai giocatori che non potranno portare con loro famiglie e affetti. Lo staff dei giocatori dovrà mantenere sempre una distanza di almeno 6 piedi (circa 1,82 metri) dal proprio assistito. Ai caddie sarà invece consentito rastrellare i bunker, mentre il PGA Tour metterà a disposizione degli addetti ai lavori anche salviette igieniche, disinfettanti e dispositivi di protezione individuale. Restrizioni anche per quel che riguarda il numero dei giornalisti presenti agli eventi, con le interviste che verranno fatte solo ed esclusivamente all'aperto e con il giusto distanziamento sociale.

Due settimane di quarantena in America prima di giocare i tornei per tutti quei giocatori e caddie che vivono al di fuori degli Stati Uniti. Questo lo scenario previsto dal governo americano a cui il PGA Tour non potrà far altro che attenersi. E così a rischiare il forfait sono tutti quei golfisti e addetti ai lavori che non risiedono negli States. Ma è la condizione necessaria per partecipare agli eventi del massimo circuito americano, che riprenderanno - dopo lo stop per la pandemia - l'11 giugno a Fort Worth, in Texas, col Charles Schwab Challenge.

Una ipotesi che avrebbe scoraggiato tanti big del golf continentale, a partire da Tommy Fleetwood, numero 10 del ranking. "Non ho intenzione - le dichiarazioni dell'inglese - di viaggiare in America e stare lontano dalla mia famiglia per 4 mesi". A rischiare di dover rinunciare a partecipare ai primi eventi del PGA Tour che verrà sono circa 25 giocatori. Tra questi anche l'azzurro Francesco Molinari (che vive a Londra) e il britannico Matthew Fitzpatrick. Per chi risiede in Inghilterra e in quelle nazioni dove i rispettivi governi hanno imposto una quarantena di 14 giorni una volta tornati, la situazione è davvero complicata. Ciò significherebbe un mese di isolamento complessivo, tra andata e ritorno.    

Un vero grattacapo non solo per il PGA Tour ma per tutti quei big, specialmente continentali, costretti a decisioni drastiche anche in vista del processo di qualificazione verso la Ryder Cup 2020 (25-27 settembre nel Wisconsin).