Sabato 4 Maggio 2024

Italia-Serbia Mondiali volley 2018, dove vederla in tv (e a che ora)

Inizia la fase finale dei mondiali: questa sera gli azzurri possono prenotare la semifinale. Ma è una partita dalle mille insidie Modiali di volley femminile, il calendario dell'Italia. Orari tv ll calendario completo della fase finale. Dove vedere l'Italia in tv

Daniele Mazzone, Ivan Zaytsev e Simone Giannelli (LaPresse)

Daniele Mazzone, Ivan Zaytsev e Simone Giannelli (LaPresse)

Torino, 26 settembre 2018 - Comincia a Torino la fase finale dei mondiali di volley 2018. Questa sera alle ore 21.15 l'Italia di Blengini affronterà la Serbia, sorteggiata nel nostro girone insieme alla Polonia, in un match fondamentale per prenotare la semifinale, in programma per sabato 29 settembre. 

Dove vederla. La partita verrà trasmessa in diretta su Rai 2 alle ore 21.15

LEGGI QUI IL CALENDARIO COMPLETO E DOVE VEDERE TUTTE LE PARTITE DELL'ITALIA

VAI ITALIA, SALTA SUBITO VERSO LA GLORIA di DORIANO RABOTTI 

Sospesi in un attimo fuggente nel videocheck della vita, in aria nel salto verso un sogno, aspettando di capire se l’atterraggio sarà a braccia alzate o un risveglio brusco, almeno per il momento. Ci sono sliding doors che valgono una carriera, crocevia che definiscono tutto il curriculum di uno sportivo. Non è ancora questo il giorno, per l’Italvolley che stasera inizia la sua rincorsa alle medaglie mondiali al PalaAlpitour contro la Serbia. Ma ci somiglia molto. Diciamo che è già un primo matchball per le semifinali, vista la formula: girone a tre con la Polonia a completare il gruppo, le prime due che arriveranno a giocarsi le partite che contano, e insomma vincere stasera contro l’osso più duro del girone significa mettersi avanti già un bel po’, sulla strada verso la gloria. Battere i serbi vuol dire inguaiarli per la partita di domani contro la Polonia, perdere lascerebbe comunque aperta la porta, perché venerdì saranno gli azzurri a giocarsela contro i biancorossi. C’è una carta di riserva, insomma, ma prima si chiude il discorso e meglio è.

Facile non sarà, stasera, perché i serbi hanno talento in tutti i ruoli (l’opposto Atanasijevic, il muro di Podrascanin e l’estro mancino di Kovacevic su tutti), ci conoscono a memoria perché giocano o hanno giocato nel nostro campionato per anni, e hanno una ferocia innata quando indossano la maglia della nazionale. Servirà rispondere per le rime soprattutto in quello, nell’atteggiamento, per provare a mettere in discesa una partita che è la più classica delle trappole. Soprattutto se ci arrivi dopo sei vittorie e una sola sconfitta nelle prime gare: "Era ininfluente, anche se io lo stop contro la Russia l’ho digerito male – spiega il capopopolo Ivan Zaytsev –. La Serbia sta andando bene, vengono subito dopo gli Stati Uniti che hanno impressionato di più finora. Dovremo mettere in campo un gioco concreto dal punto di vista tecnico e tattico, a questo punto siamo tutti lì. Noi puntiamo su noi stessi e sul pubblico, se giochiamo compatti e convinti possiamo competere con tutti". Lo Zar di tutte le Italie è sicuramente l’uomo immagine della nazionale (ieri ha risposto via social a una tifosa che gli aveva chiesto di sposarla su uno striscione, postando il video: "Così tuo marito saprà che l’hai chiesto prima a me, ma se mi perdonerai, invitami al matrimonio"). Ma non ci sono solo le sue botte pazzesche dietro la crescita dell’Italia, anche se avere un opposto di livello mondiale aiuta. In realtà è un po’ tutta la squadra del torinese e torinista Chicco Blengini, ad essere cresciuta. Compresi i piemontesi Mazzone, centrale titolare, e Baranowicz, regista di riserva incredibilmente ancora disoccupato. Per loro tre sarà una notte speciale, tra la gioia e la responsabilità di vedere i vicini di casa tra la folla che anche stavolta gremirà il palazzetto dove giocano gli azzurri. Si sono sentiti a casa ovunque, in questa avventura che merita un finale all’altezza del primo tempo.