Lunedì 29 Aprile 2024

golf, sfida europea a The Open

Rory McIlroy e Viktor Hovland hanno preso il comando al termine del terzo giro dell'Open Championship a St Andrews. Molinari recupera e bussa alla top ten

Rory McIlroy

Rory McIlroy

Il più antico major del golf, the Open Championship, potrebbe rimanere una questione tutta europea. Rory McIlroy e Viktor Hovland infatti hanno completato il moving day al comando con il punteggio di -16. Il percorso di St Andrews ha premiato l’efficacia nei recuperi degli europei e così il norvegese e il nordiralndese hanno preso la leadership superando i due Cameron, l’australiano e l’americano Smith e Young in ultima partenza.

Tanto spettacolo nelle 18 buche dei due, che hanno giocato insieme. Rory ha imbucato il colpo dal bunker alla buca 10 per l’eagle, apice di un giro con un solo errore alla 17 con un recupero spettacolare dalla strada. Giro senza bogey invece per Hovland. Epilogo da standing ovation per i due con facili birdie. Saranno loro in ultima partenza a catalizzare attenzioni e tifo nel 150° Open Championship.

La tensione, l’imprecisione e la poca fortuna sui green sono costate care a Cameron Smith e Cameron Young. Il primo, al comando dopo il seondo giro, ha avvertito la tensione al via, con un bogey rimesso in linea par prima del giro di boa ma appesantito dal doppio alla 13. L’americnao per contro ha pagato le troppe sbavature, costate due bogey, un doppio a fronte di cinque birdie, troppo poco per rimanere in scia dei due europei. I due sono appaiati al terzo posto a quota -12 a quattro colpi dai leader. Alle loro spalle, a -11, Scottie Scheffler e Si Woo Kim.

Riscatto azzurro a St Andrews: Francesco Molinari ha risalito ben 48 posizioni nel leaderboard. L’azzurro ha finalmente trovato il giusto ritmo sui green realizzando ben sette birdie con un solo errore. Il parziale di -6, analogo score per il torneo, lo ha fatto salire al 18° posto. Bene anche Filippo Celli, ancora sotto il par di giornata (71), al 35° posto e migliore tra gli amateur in campo.

Secondo giro: Il sogno della quarta vittoria nel torneo, la terza sul mitico campo dell'Old Course (par 72) di St. Andrews, in Scozia, per Tiger Woods è già svanito. Il californiano ha chiuso il primo round della 150esima edizione del The Open nelle retrovie, al 146/o posto con uno score di 78 (+6) colpi. Woods ha eguagliato così il suo peggior giro al The Open, con lo stesso punteggio firmato nel 1995 quando ancora era un dilettante.

"Probabilmente è lo score più alto che avrei potuto firmare. Non sono partito bene e il vento non ha certo aiutato. Per avere una possibilità di accedere alla fase finale della rassegna, avrò bisogno almeno di un parziale in 66 (-6)", l'amarezza di Tiger. In testa alla classifica c'è invece Cameron Young. L'americano, con una prova bogey free in 64 (-8), con otto birdie, guida il leaderboard con due colpi di vantaggio sul nordirlandese Rory McIlroy, 2/o (anche nel world ranking) con 66 (-6) davanti all'australiano Cameron Smith e all'inglese Robert Dinwiddie, 3/i con 67 (-5). Tra i big, condividono la 5/a posizione con 68 (-4), gli statunitensi Scottie Scheffler (numero 1 della classifica mondiale) e Dustin Johnson (tra i nuovi volti della Superlega), e il norvegese Viktor Hovland. Stesso score, tra gli altri, per il giovane dilettante britannico Barclay Brown, tra le grandi sorprese del round d'apertura del quarto e ultimo Major maschile del 2022.

Avvio non esaltante per gli italiani. Francesco Molinari, che nel 2018 in questo evento s'è affermato come primo azzurro a conquistare un Major e ad alzare al cielo la Claret Jug, è 77/o con 73 (+1) colpi al pari del vicentino Guido Migliozzi. Un birdie e due bogey per entrambi. Mentre è 101/o con 74 (+2) il dilettante romano Filippo Celli, che s'è guadagnato un posto nel field grazie alla recente affermazione in Spagna nell'European Amateur Championship. Inizio senza sussulti pure per Collin Morikawa. Il californiano, campione in carica, è 55/o con 72 (par).

Pubblico delle grandi occasioni a St. Andrews, con Woods accolto da un'ovazione e acclamato per tutte le prime 18 buche. Un po' affaticato, la gara di "The Big Cat", che qui ha vinto nel 2000 e nel 2005, è cominciata subito in salita con un doppio bogey alla buca 1, due bogey alla 3 e alla 4 e un altro doppio bogey alla 7. Tre i birdie realizzati, con altrettanti bogey nella seconda parte di gara. E adesso il 46enne di Cypress, che non è riuscito a fronteggiare il forte vento che ha soffiato nel pomeriggio, è chiamato alla reazione per scongiurare l'uscita al taglio che appare probabile.

Non è mancato lo spettacolo in Scozia dove è sfida anche tra i dissidenti della Superlega araba e i fedelissimi del PGA Tour. E a proposito di LIV Golf, Greg Norman (il Ceo della nuova potenza economica del green) non lascia e anzi rilancia. L'australiano ha annunciato l'intenzione, in futuro, di dare vita anche a una Superlega araba femminile di golf. LPGA Tour e Let, rispettivamente massimo circuito americano e continentale in rosa, sono avvertiti.