Lunedì 29 Aprile 2024

golf, Hovland vince a Dubai e diventa tre al mondo

ANSA

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EPILOGO: Negli Emirati Arabi Uniti il Dubai Desert Classic è andato a Viktor Hovland che, con un birdie alla prima buca del play-off, ha superato Richard Bland. Il norvegese ha celebrato il terzo successo in carriera sul DP World Tour (che quest'anno ha sostituito nel nome l'European Tour) ottenendo il primo in un evento delle Rolex Series (mai nessun norvegese c'era riuscito). Con una grande rimonta nel round finale Hovland è risalito di dodici posizioni e, dopo un bogey alla 15, nelle ultime tre buche regolamentari ha firmato due birdie e un eagle show alla 17. Poi, al play off, ha piegato il britannico Bland.

A spalancargli le porte del successo è stato anche Rory McIlroy. Vincitore di questo evento nel 2009 (quando festeggiò il primo titolo sul circuito) e nel 2015, i sogni del nordirlandese sono finiti in acqua alla 18. Un bogey, fatale, che non ha permesso al numero sei al mondo di provare a calare il tris di successi nella competizione.

E a imporsi è stato appunto Hovland. Il 24enne di Oslo, primo norvegese a giocare (lo scorso settembre) la Ryder Cup, è ormai tra i grandi del golf. La vittoria lo ha portato al terzo posto nel world ranking risalendo dalla quinta posizione che occupava alla vigilia del Dubai Desert Classic. Un'escalation di vittorie per Hovland che vanta anche tre titoli sul PGA Tour. Lo scorso giugno ha firmato il primo exploit sul DP World Tour al BMW International Open. Poi, a novembre, ha fatto suo per la seconda volta il Mayakoba Golf Classic (PGA Tour). Ora una nuova gioia (per lui anche un assegno di 1.219.756,80 euro a fronte di un montepremi complessivo di 8.000.000 di dollari), arrivata all'Emirates Golf Club. Si è classificato 12° con 282 (-6) l'inglese Paul Casey, campione uscente.

Gli italiani: il migliore azzurro - per la seconda settimana consecutiva - è stato il romano Andrea Pavan, 18° con 283 (-5) davanti al torinese Edoardo Molinari, 26° con 285 (-3), e al bresciano Nino Bertasio, 30° con 286 (-2). Tre gli italiani nella top 30, in un evento che ha invece visto uscire al taglio sia il vicentino Guido Migliozzi che il pugliese Francesco Laporta. I due, protagonisti nella scorsa stagione, sono parsi in ritardo di condizione mancando due tagli consecutivi.

TERZO GIRO: Negli Emirati Arabi Uniti il sudafricano Justin Harding, con un parziale di 71 (-1) su un totale di 204 (-12) colpi, dopo il "moving day" resta in testa alla classifica del Dubai Desert Classic e avvicina il terzo titolo in carriera sul DP World Tour (che quest'anno ha sostituito nel nome l'European Tour). Nel secondo torneo delle Rolex Series 2022, che mette in palio otto milioni di dollari, il 35enne di Somerset West - che in bacheca vanta anche due successi sull'Asian Tour e sette sul Sunshine Tour - precede in graduatoria il nordirlandese Rory McIlroy (ottavo nel world ranking), secondo con 206 (-10) e vincitore del Dubai Desert Classic nel 2009 e nel 2015. Mentre in terza posizione con 207 (-9) ecco l'inglese Tommy Fleetwood e il sudafricano Erik Van Rooyen.   

Bagarre al quinto posto (208, -8) condiviso da sei giocatori, tra questi anche i britannici Paul Casey (campione uscente), Tyrrell Hatton e Richard Bland. Sul percorso dell'Emirates Golf Club (par 72) i migliori tra gli azzurri sono il romano Andrea Pavan (reduce dal 25° posto all'Abu Dhabi HSBC Championship) e il torinese Edoardo Molinari, entrambi 23mi con 213 (-3). Mentre il bresciano Nino Bertasio è 45° con 216 (par).