Giovedì 2 Maggio 2024

Giro di Lombardia 2018. Percorso, orari tv e favoriti

Partenza alle 10.30 da Bergamo, arrivo a Como. Ghisallo e Muro di Sormano, poi il Civiglio: percorso durissimo, come sempre. Favoriti Valverde, Uran, Pinot, Bardet e Yates. Ma occhio a Nibali e Moscon Giro di Lombardia 2018, Pinot batte Nibali. "La vittoria più bella"

Vincenzo Nibali (Ansa)

Vincenzo Nibali (Ansa)

Bergamo, 12 ottobre 2018 - Con il Giro di Lombardia 2018 cala il sipario sulla stagione ciclistica. Resta ancora il Tour di Guangxi, in Cina, ma con la classica delle foglie morte il dado si può dire tratto. Percorso impegnativo, come sempre, quello del Lombardia numero 112 che porta da Bergamo a Como. Ideale per uomini di 'fondo', sia da corse di un giorno tipo Liegi, sia da gare a tappe. 

Giro di Lombardia 2018. Percorso, orari tv e favoriti

Il percorso. Partenza da Bergamo prevista per le 10.30, poi 40 chilometri di pianura per risalire la val Cavallina fino a Casazza, dove comincia il Colle del Gallo. Poco meno di 7,5 chilometri al 6% di pendenza media, con un tratto al 10. Dopo lo scollinamento, picchiata per tornare a Bergamo e virare verso la Brianza, con l'omonimo colle (533 metri) da scalre prima di arrivare a Bellagio dove inizia la mitica salita del Ghisallo: altri 8,6 chilometri al 6,2% medio, ma con lunghi tratti sopra il 10% e punte al 14%. Quindi la discesa e l'attacco della Colma di Sormano: sono altri 7 chilometri, i primi 5 al 6,6%, poi l'impennata del Muro di Sormano. I numeri fanno venire brividi: 1.920 metri al 15,8% medio, con punte tra il 25 e il 27%. Strada stretta, con tornanti angusti e vetta a 1.124 metri. Superata la Colma, posta a 47,4 km dal traguardo, si scende (prima parte in falsopiano, seconda molto impegnativa) verso Nesso dove si riprende la lungolago per raggiungere Como. Qui si attacca la penultima asperità di giornata, ovvero il Civiglio. Altra salita mitica di 4,2 chilometri con pendenze praticamente sempre attorno al 10%. Dalla cima del Civiglio mancano meno di 14 chilometri all'arrivo, in mezzo il Monte Olimpino, meglio conosciuta come la salita di San Fermo della Battaglia. Uno strappo di 1.750 metri che termina a poco più di tre chilometri dall'arrivo. Segue la discesa che porta al Lungo Lario e che finisce all'ultimo chilometro, nel cuore di Como. Manca solo il rettilineo finale (ultima curva a 600 metri) e anche il Giro di Lombardia 2018 avrà il suo padrone. L'arrivo è previsto tra le 16:35 e le 17:20.

Giro di Lombardia 2018, l'altimetria
Giro di Lombardia 2018, l'altimetria

Orari tv. Il Giro di Lombardia è in programma domenica 13 ottobre, viene trasmesso in diretta tv su RaiSport dalle 14.00 e poi dalle 15.00 su Rai 2. Live anche su Eurosport 1 dalle 16.00 e diretta streaming su Eurosport Player e Rai Play.

Favoriti. Ampia la rosa dei corridori che potrebbero dire la loro nella classica delle foglie morte. A cominciare dal campione del mondo Alejandro Valverde (Movistar), a Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e Michael Woods (Team Ef Education First) che sono saliti con lui sul podio di Innsbruck. Sembra in gran forma il vincitore della Milano-Torino, Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), così come Rigoberto Uran (Team Ef Education First). Attenzione anche ad Adam Yates (Mitchleton Scott) e Bauke Mollema (Trek Segafredo). Possibili outsider Enric Mas, Tim Wellens, Primoz Roglic, Rui Costa, Wilco Kelderman. Tra gli italiani, occhi puntati su Gianni Moscon (Team Sky) e Vincenzo Nibali (Team Bahrain). Lo 'squalo' è apparso in crescita, soprattutto alla Tre Valli Varesine. Infine, una menzione per Fabio Aru (Team Uae) che, dopo un'annata difficilissima, ha dato segnali di timida ripresa alla Milano-Torino. 

Giro di Lombardia 2018, la planimetria
Giro di Lombardia 2018, la planimetria

 

MOSCON: "SOGNO IL GRAN FINALE" - di A. COSTA

Finite ieri le prove generali con la vittoria di Colbrelli in un bagnatissimo Gran Piemonte, è finalmente l’ora del Lombardia: domani, tra Bergamo e Como, si corre la più dura delle classiche. Inevitabilmente ristretta ai reduci del più duro dei mondiali: Valverde, che l’ha vinto, i francesi Pinot e Bardet, oltre ad Adam Yates e Uran, i nomi più gettonati. Dei nostri, inevitabile aspettarsi Nibali, che questa corsa l’ha conquistata già due volte ed è l’unico nell’ultimo decennio ad aver centrato gare monumento, ma ottime chance ha pure Gianni Moscon, e non solo perché è stato terzo un anno fa: quel briciolo di energia che gli è mancato nel finale a Innsbruck, dove è stato quinto e miglior azzurro, potrebbe averlo ritrovato in queste due settimane in cui non ha pensato ad altro che alla classicona di fine stagione. "Mi piacerebbe davvero chiudere un’annata lunga e logorante con una bella vittoria: il Lombardia è una delle corse più belle del mondo, col monte Olimpino quest’anno il finale è meno duro. Siamo però agli sgoccioli e contano le energie rimaste: io ho ancora voglia di fare fatica, sento di avere ancora molte motivazioni per provare a chiudere alla grande", racconta Moscon, che a fine Mondiale, a chi lo consolava dicendogli che in fondo è giovane e il tempo per rifarsi non gli manca, ha risposto "a 24 anni c’è chi la maglia iridata l’ha già indossata": a conferma della sua indole da vincente. "Del Mondiale ho ricordi sbiaditi, quel giorno la fatica mi ha annebbiato al punto che sono arrivato quasi in trance", ricorda Moscon, convinto che domani, in mezzo a tanti pericoli, ci sarà anche Nibali. "Vincenzo non è certo da scoprire: è un talento, uno dei più grandi corridori degli ultimi anni, capace di lasciare il segno nei grandi giri e nelle classiche. La concorrenza è nutrita, ai favoriti aggiungerei uno tosto e tenace come De Marchi". Oltre a Moscon, ovviamente.