Giovedì 6 Febbraio 2025
SOFIA COLETTI
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"Emergenza Umbria. Cinque macro-sfide per la ripartenza"

"Il 2024 si chiude con un bilancio fortemente negativo: l’Umbria è una regione dalla quale i giovani continuano ad andarsene,...

"Il 2024 si chiude con un bilancio fortemente negativo: l’Umbria è una regione dalla quale i giovani continuano ad andarsene, dove cresce il lavoro povero e precario, dove si continua a perdere la vita lavorando e dove curarsi è diventato difficile e troppo spesso si rinuncia perché non si hanno i soldi per pagare di tasca propria. Per questo abbiamo individuato cinque macro-sfide da affrontare subito per invertire la tendenza in atto". Maria Rita Paggio (nella foto), segretaria regionale della Cgil Umbria, stila un piano di ripartenza per il 2025, che affronta le principali emergenze del momento.

"La prima sfida – spiega – è quella demografica, invecchiamento della popolazione, bassa natalità e fuga dei giovani, fenomeni strutturali da affrontare con politiche di lungo periodo e non con bonus o interventi spot. C’è poi la sfida climatica ed energetica. Servono politiche e investimenti pubblici per governare la riconversione industriale e produttiva e affrontare il nodo dell’energia. La terza sfida è quella digitale, è necessario superare l’isolamento e costruire un processo di formazione per aggiornare la cultura digitale. Il quarto settore di intervento è quello delle disuguaglianze: economiche, generazionali e di genere. Contrastare il lavoro povero e precario in una regione dove le retribuzioni sono al di sotto della media nazionale e investire in istruzione, lavoro di qualità e welfare inclusivo. Infine c’è la grande sfida della sanità pubblica, impoverita e destrutturata in questi anni. Bisogna intervenire in modo strutturale per garantire il diritto alla salute affrontando a livello nazionale il nodo del sottofinanziamento". Paggio chiude con un appello: "Ci aspettiamo un cambio di passo con politiche che riducano le disuguaglianze e mettano al centro il lavoro. Chiediamo alla nuova giunta l’apertura di un confronto strutturato e permanente con le parti sociali, assente negli ultimi anni, per affrontare le questioni aperte e trovare soluzioni partecipate e condivise a cominciare dalla sicurezza nei luoghi di lavoro".

Sofia Coletti