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Vita di coppia, come si arriva alla decisione di sposarsi o lasciarsi

Alcune variabili esterne ci portano a compiere scelte fulminee, o prendere una direzione quando in realtà vorremmo andare da un'altra parte

29/02/2024

Come arriviamo a prendere le decisioni importanti nella nostra vita? Ovviamente è il cervello che governa le scelte e traduce i pensieri nelle nostre azioni. Ma quando siamo indecisi sul da farsi quali sono i fattori che spingono in un senso o nell’altro? E quali dinamiche neurali si innescano per favorire il processo decisionale? Cercheremo di dare una risposta a questa domanda, esplorando le differenze tra femmine e maschi di fronte alle scelte da compiere.

 

Innanzitutto, è necessario comprendere che il processo decisionale del cervello nelle situazioni più disparate, che si tratti di un vestito da acquistare, un piatto da ordinare al ristorante o una simpatia da coltivare, coinvolge molteplici aree della corteccia e circuiti complessi. La logica, la matematica, così come gli affetti e gli affari, sono solo alcune delle sfere di interesse davanti alle quali il nostro cervello deve operare per mantenere una condotta efficace. Ad esempio, nel campo della matematica, il cervello deve valutare cifre, dati e informazioni per arrivare a una conclusione razionale. Nell’ambito delle relazioni affettive entrano in gioco le emozioni, i sentimenti e le pulsioni irrazionali.

 

Studi recenti hanno dimostrato che le donne e gli uomini possono avere approcci diversi una volta costretti a dover prendere decisioni definitive. Le femmine tendono a essere più empatiche e attente ai dettagli, mentre i maschi possono essere più razionali e orientati agli obiettivi. Queste differenze sono legate a dati biologici, ma dipendono anche da fattori sociali, economici, e condizionamenti culturali. Ad esempio, una ricerca condotta da Simon Baron-Cohen, professore di psicopatologia dello sviluppo all’Università di Cambridge, ha evidenziato che, in termini generali e con tutte le eccezioni del caso, le donne tendono ad avere una maggiore capacità di empatia rispetto agli uomini, questi invece sarebbero più orientati verso un ragionamento analitico sistematico.

 

La componente ormonale

Secondo gli studiosi anche le donne tendono a calcolare inconsciamente pro e i contro prima di impegnarsi in una relazione affettiva, e regolarsi di conseguenza nel corteggiamento, ma lo fanno spesso coltivando una certa elasticità, dote che è un po’ meno presente negli uomini, questi al contrario possono sembrare per così dire più ingessati e schematici nelle loro considerazioni. A fare la differenza sarebbe la capacità di sognare a occhi aperti, in una altalena tra l’ippocampo, la corteccia più razionale, i lobi frontali, e l’ipotalamo, dove si incrociano le emozioni e le fantasie. In ogni caso gli adolescenti devono fare i conti con l’azione degli ormoni, che possono condizionare il funzionamento dei neurotrasmettitori nelle strutture encefaliche, con ovvie differenze tra l’azione del testosterone e quella degli estrogeni.

 

Dunque esiste un atteggiamento di massima, nel quale entrano in gioco tantissime variabili, e l’endocrinologia, forse più della psicologia, potrebbe spiegare il comportamento di persone poco inclini a legare con altre (narcisiste?) e all’opposto gli eccessi (una volta si parlava di sindrome del dongiovanni o seduzione compulsiva). Gli ormoni possono influenzare decisioni prese in ambiti diversi, come ad esempio indirizzare le simpatie nelle relazioni interpersonali, o la cooperazione, il gioco di squadra, nel mondo del lavoro come nello sport.

 

Altri studiosi come Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia nel 2002, hanno dimostrato che le decisioni umane sono spesso influenzate da fattori irrazionali e pregiudizi cognitivi. Questo significa che il processo decisionale del cervello può essere distorto da variabili esterne che ci portano a compiere scelte non razionali o prendere una direzione quando in realtà vorremmo andare da un’altra parte.

 

“Il modo in cui il cervello si organizza nel momento di prendere delle decisioni è una questione ancora dibattuta, e la circuitazione neurale, ovvero come i neuroni sono collegati tra loro nelle aree cerebrali preposte al processo decisionale, deve essere ancora compresa fino in fondo”, ha dichiarato Wei-Chung Allen Lee, professore di neurologia e ricercatore presso il Children’s Hospital di Boston. Lee è co-autore principale di uno studio sul comportamento in modelli animali, condotto insieme a Christopher Harvey, professore di neuroscienze presso Harvard Medical School, e Stefano Panzeri, direttore del Centro di neurobiologia molecolare dell’Università di Amburgo-Eppendorf.

 

Corteggiamento e matrimonio

Vediamo ora cosa potrebbe scattare nel corteggiamento e nel fidanzamento, quando si instaura una relazione stabile e si inizia a progettare una vita insieme, fino al fatidico giorno delle nozze. Sfatato il mito dell’anima gemella, del colpo di fulmine, e degli opposti che si attraggono, sono altre caratteristiche che una persona dovrebbe avere per rivelarsi quella giusta da sposare. Con il sesso come la mettiamo? “La passione erotica – ha scritto la ginecologa Alessandra Graziottin nelle pagine intitolate I segreti di un matrimonio felice – nasce spesso dalla differenza. La possibilità di unioni durature si basa più sulle somiglianze. E infatti un’attrazione erotica furiosa non predice affatto un matrimonio lungo e felice. Anzi: finita l’attrazione di pelle, spesso la coppia salta, proprio perché altre differenze sostanziali esplodono in modo irrimediabile”.

 

Se è vero che i contesti e le aspirazioni possono variare tantissimo, esistono alcune qualità che sono generalmente considerate basilari, quando un rapporto a due diventa stabile:

  • Rispetto reciproco: è fondamentale che i partner si trattino con rispetto e affetto.
  • Sincerità: una comunicazione aperta e onesta è fondamentale per una relazione sana e duratura.
  • Mutuo soccorso: i partner dovrebbero essere in grado di sostenersi nei momenti difficili e confidare in un aiuto reciproco.
  • Compatibilità: una coppia affiatata tende a coltivare interessi simili o quantomeno condivide alcuni valori di fondo.
  • Compromesso: è inevitabile che ci siano delle differenze e dei conflitti in una relazione, quindi è importante essere disposti a risolvere i problemi venendosi incontro.
  • Responsabilità: i partner devono essere disposti a impegnarsi per far funzionare la relazione nel lungo termine.

Queste sono solo alcune delle caratteristiche che una coppia dovrebbe condividere, secondo vari autori, ma è importante ricordare che ogni relazione è unica nel suo genere, e quello che è essenziale per una coppia potrebbe non essere altrettanto importante per un’altra. Resta il fatto che comunicare apertamente senza arrabbiarsi, perdonarsi e assicurarsi di perseguire gli stessi obiettivi per il futuro della relazione, sono il più delle volte il segreto del successo di una coppia felice.