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Tumore al polmone, terapia efficace anche per non fumatori

Aifa concede la rimborsabilità a lorlatinib in prima linea: limita le metastasi cerebrali, agisce su alterazioni del gene Alk

12/02/2024 - di A.M.

Una delle affezioni respiratorie più diffuse e devastanti in oncologia è il tumore del polmone: in Italia si contano ogni anno 44mila nuovi casi da trattare. Nonostante gli sforzi portati avanti nelle politiche antifumo, quella localizzata al polmone è la seconda forma di neoplasia più frequente negli uomini (15% dei casi) e la terza nelle donne (6% dei casi) con un numero di decessi superiore rispetto a qualsiasi altra forma di cancro.

 

La maggior parte dei casi di tumore del polmone corrisponde all’istologia cosiddetta “non a piccole cellule” (NSCLC). La ricerca ha individuato alterazioni molecolari tipiche di questa patologia. Tra queste, l’alterazione genetica a carico del gene ALK, spesso riscontrabile nei non fumatori, rappresenta un importante bersaglio da considerare.

 

Metastasi

I pazienti affetti da NSCLC ALK+ sono gravati dalle metastasi cerebrali, che possono presentarsi fin dalle prime fasi della malattia, una caratteristica che influisce negativamente sulla prognosi.

 

Parlando di queste tematiche Silvia Novello, professore universitario, ordinario di oncologia medica e presidente WALCE Onlus, ha sottolineato l’importanza delle nuove tecnologie di sequenziamento del DNA, decisive nel fornire indicazioni utili per la scelta del trattamento. Grazie a queste, è possibile individuare le alterazioni molecolari specifiche del NSCLC e agire con farmaci mirati, migliorando l’aspettativa di vita e la qualità della stessa, rispetto alla chemioterapia tradizionale.

 

Bersaglio molecolare

La proteina ALK, in particolare, è il bersaglio chiave nei casi indicati. Questo sottogruppo presenta caratteristiche specifiche, un’elevata incidenza di metastasi cerebrali al momento della diagnosi (fino al 40%) e un rischio elevato di sviluppo di metastasi lungo il percorso terapeutico.

 

Le terapie target agiscono in modo mirato su specifici bersagli molecolari, migliorando l’aspettativa di vita dei pazienti e la qualità della stessa rispetto alla chemioterapia tradizionale. È il caso di lorlatinib, inibitore della tirosin chinasi (TKI) di terza generazione, disegnato specificatamente per superare la barriera ematoencefalica e agire quindi anche al livello del sistema nervoso centrale, attivo anche in pazienti precedentemente trattati in cui si siano sviluppate delle mutazioni secondarie dovute a fenomeni di resistenza. Oggi questo farmaco viene concesso in Italia anche come monoterapia in prima linea.

 

Rimborsabilità

Con la pubblicazione della determina in Gazzetta Ufficiale, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato la rimborsabilità in prima linea di lorlatinib, inibitore della tirosin-chinasi (TKI) di terza generazione, in pazienti adulti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule (Non-Small Cell Lung Cancer, NSCLC) in stadio avanzato positivo per la chinasi del linfoma anaplastico (ALK), non trattati in precedenza con un inibitore di ALK1. Si tratta di un passo avanti ulteriore nel trattamento di questa neoplasia, presente nel 5-7% dei casi di tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) e con una maggiore incidenza in pazienti più giovani (sotto i 50 anni), preferenzialmente (ma non esclusivamente) non fumatori, la cui malattia risponde meno facilmente ai regimi chemioterapici standard.

 

Studio Crown

Uno studio internazionale aveva dimostrato che lorlatinib può essere utilizzato come trattamento di prima linea per il tumore del polmone non a piccole cellule ALK-positivo avanzato. Lo studio CROWN, condotto su 296 pazienti non trattati in precedenza, ha mostrato un chiaro vantaggio in termini di sopravvivenza libera da progressione, con meno effetti collaterali.

 

Uno dei risultati più significativi dello studio è stata la capacità di lorlatinib di prevenire l’insorgenza delle metastasi cerebrali. Questo dato è senza precedenti e offre nuove prospettive per il trattamento di prima linea della malattia ALK-riarrangiata.

 

Profilazione

Secondo Filippo de Marinis, direttore della Divisione oncologia toracica presso lo IEO di Milano, i risultati dello studio CROWN segnano un passo avanti importante, considerando che finora il trattamento di prima linea qui era basato su inibitori di ALK di seconda generazione.

 

Fino ad oggi, lo standard di trattamento dei pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule avanzato con traslocazione di ALK è stato rappresentato da un trattamento di prima linea con inibitori di ALK di seconda generazione. I dati dello studio di fase III CROWN hanno invece consentito di evidenziare la superiorità di lorlatinib sia in termini del traguardo primario (sopravvivenza libera da progressione), sia in termini di risposte obiettive e di controllo intracranico. La maggiore efficacia è stata evidenziata in tutti i parametri valutati, con una riduzione del rischio di progressione di malattia pari al 73%, mentre l’82% dei pazienti con me-tastasi cerebrali ha riscontrato una risposta intracranica, che è stata completa nel 71% dei casi. La terapia mirata continua, quindi, a portare risultati significativi, dimostrando anche benefici a lungo termine mai riscontrati prima nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato.

 

Seagen

«Grazie alla nuova indicazione – ha affermato Biagio Oppi, External Communications Director di Pfizer in Italia – è possibile offrire una nuova opportunità alle persone con tumore del polmone non a piccole cellule ALK+ che potranno usufruire di un percorso terapeutico basato sulla medicina di precisione». La lotta contro il tumore del polmone è un percorso ancora lungo e complesso, ma grazie agli avanzamenti in campo scientifico è possibile individuare, come si è visto, alterazioni molecolari specifiche che possono tradursi in validi bersagli.

 

Una corretta e tempestiva profilazione molecolare, che permette di identificare la presenza della proteina ALK, è fondamentale per orientare la scelta terapeutica e migliorare la prognosi dei pazienti affetti da NSCLC ALK+. Per Pfizer, da sempre in prima linea nella lotta contro i tumori, è un momento straordinario per la crescita dell’area oncologia: grazie all’acquisizione di Seagen, perfezionata a dicembre, si prefigura una pipeline con innovazioni terapeutiche che saranno in grado di tagliare ulteriori traguardi capaci di migliorare la qualità della vita dei pazienti in trattamento.