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Smog e polveri, effetti deleteri sull’apparato respiratorio

L'Oms: aria inquinata in città, danni anche a basse concentrazioni. Fare prevenzione

06/04/2022
Raffreddore e altri malanni di stagione

L’intera popolazione mondiale che vive nelle città, tranne rare eccezioni, entra in contatto con aria inquinata, con effetti sulla salute che si manifestano anche con livelli di smog inferiori alla media, cioè alle basse concentrazioni,  con un aumentato rischio di infarto miocardico, ictus, cancro e malattie respiratorie (broncopneumopatie, allergie). L’allarme è stato lanciato dall’Oms, che, in vista della Giornata mondiale della Salute, che si celebra il 7 aprile, ha aggiornato il database sull’esposizione all’inquinamento, inserendo, per la prima volta, le misurazioni delle concentrazioni di biossido di azoto.

 

Polmoni

I dati dell’ Organizzazione mondiale della sanità indicano che 4,2 milioni di persone ogni anno pagano cara l’esposizione all’inquinamento atmosferico (outdoor), cui si sommano le conseguenze a bronchi e polmoni per inalazione di polveri, fumi domestici prodotti da stufe e combustibili fossili, vale a dire l’inquinamento indoor, senza trascurare (aggiungiamo noi) l’impatto aggiuntivo rappresentato del consumo di sigarette nei fumatori. L’Europa e il Nord America sono le aree che hanno una maggiore raccolta dati sulla qualità dell’aria.

 

Monossido

«Dopo essere sopravvissuti a una pandemia, è inaccettabile avere ancora milioni di persone che perdono anni di buona salute a causa dell’inquinamento atmosferico», ha dichiarato Maria Neira, direttore del dipartimento Ambiente e Salute dell’Oms. Negli ultimi 15 anni sono aumentate le prove scientifiche dei danni causati all’organismo dall’inquinamento, così come le prove che questi danni vengono prodotti anche da livelli bassi di inquinanti. Ciò ha portato l’Oms, con le ultime linee guida sulla qualità dell’aria pubblicate a settembre 2021, ad abbassare i livelli tollerati per sostanze come monossido di carbonio, particolato atmosferico, ozono, diossido di zolfo. Il nuovo database dell’Oms include per la prima volta misurazioni del biossido di azoto (NO2) e circa 2.000 città in più che monitorano il particolato, PM 10 e PM 2.5 rispetto all’ultimo aggiornamento, con un aumento di quasi 6 volte da quando il database è stato lanciato nel 2011.

 

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Precauzioni

Nonostante queste conoscenze, sono ancora tante le città che ignorano le precauzioni inerenti la qualità dell’aria che respiriamo. Quello di un’aria più pulita è uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ricorda l’Oms sul portale e sui social in vista della Giornata mondiale della salute, che sarà contrassegnata dallo slogan «Our Planet, Our Health» (Il nostro pianeta la nostra salute). Le attuali preoccupazioni energetiche sottolineano l’importanza di accelerare la transizione verso sistemi puliti, meno legati ai combustibili fossili.