Categories: MedicinaDuo

Raggi solari e difese immunitarie. «Vitamina D, non solo per le ossa»

di
Alessandro Malpelo
Share

Le ferie di quest’anno potrebbero essere l’occasione giusta per potenziare il sistema immunitario che è da sempre il nostro alleato numero uno contro i virus, anche grazie all’azione di alcuni amici: i raggi solari (quelli buoni, rispettosi della pelle), la vita all’aria aperta, il movimento e i bagni in acqua. D’estate è più facile ricaricarsi di energie, ottenendo il duplice effetto di migliorare le difese e rigenerarsi, come emerso dal congresso di medicina estetica presieduto, a Roma, dal professor Emanuele Bartoletti.

 


Uno dei fattori chiave di questa cura di bellezza a costo zero è la vitamina D che molti pensano esclusivamente in funzione delle ossa, e che invece agisce in numerosi altri organi e apparati, aiutano a mantenere il trofismo dei muscoli, tipicamente indeboliti nei soggetti anziani. La vitamina D è un ormone che regola (insieme al paratormone e alla calcitonina) l’adeguato metabolismo del calcio e delle ossa e che viene stimolata dall’esposizione alla luce, attraverso le radiazioni ultravioletta B o UV-B e assunta, in parte, dalla dieta. Svolge poi un’attività immunomodulante e per questo motivo la sua somministrazione è stata presa in considerazione anche come fattore protettivo nei confronti del Covid-19. Spesso viene somministrata come un integratore quando in realtà si tratta di un ormone e prima di prescriverla è fondamentale conoscere il suo valore nel sangue. Per misurarla basta un test semplicissimo.

 

Emanuele Bartoletti, presidente della Società italiana di medicina estetica (Sime) ricorda l’importanza di una corretta esposizione quotidiana ai raggi solari, bastano 20-30 minuti e si garantisce la produzione di una quantità ideale di vitamina D, sostanza che è di fatto un ormone immunomodulatore e che numerose ricerche indicano in grado di fare la sua parte nella lotta alla pandemia. La vitamina D viene persa anche a causa di abuso di alcol e droghe. Se, in assenza di una carenza accertata, si vuole ricorrere a un integratore, la dose entro la quale restare è 20 microgrammi al giorno (800 unità internazionali), valore ottimale anche, per esempio, per chi risiede in una residenza per anziani e non può esporsi all’aria aperta ogni giorno.

 

Se invece il livello di vitamina D nel sangue è insufficiente – come accade in inverno oppure in chi è avanti con gli anni, o non può stare all’aperto – è opportuno assumere, con l’aiuto di un medico che definisca i giusti dosaggi, un integratore, in modo da riequilibrare i valori. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D varia a seconda dell’età, in media è di 400 unità al giorno, in assenza di fattori di rischio.

Recent Posts

Stomia, cambio di prospettiva nelle malattie intestinali

La stomia, un tempo vista con pregiudizio, è oggi accettata con una nuova consapevolezza. Questo…

8 Maggio 2024

Febbra gialla e malaria: raccomandazioni per chi va all’estero

Con l’arrivo dell’estate migliaia di italiani saranno in partenza per le più varie destinazioni, ovviamente…

7 Maggio 2024

Obesità infantile, adolescenti sovrappeso: il ruolo della genetica

L’obesità infantile è una problematica che sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti in Italia, con…

6 Maggio 2024

Colonscopia, esame sicuro anche a intervalli di 15 anni

Uno studio statunitense ha aperto la strada a un cambiamento nelle raccomandazioni relative alla colonscopia,…

5 Maggio 2024

Mal di schiena da sciatica: cause e rimedi

Il mal di schiena è un problema che affligge tantissime persone in tutto il mondo,…

30 Aprile 2024

Grasso superfluo, si brucia facendo sport

Una particolare tipologia di grasso superfluo sedimentato nei tessuti del corpo umano, e nello spessore…

30 Aprile 2024