Con l’arrivo dell’estate migliaia di italiani saranno in partenza per le più varie destinazioni, ovviamente anche all’estero e, in certi casi, verso Paesi (come per esempio quelli equatoriali) dove possono essere presenti determinate malattie. Onde evitare problemi di sorta proprio mentre si è in vacanza, è necessario seguire alcune semplici regole che possono aiutare a prevenire eventuali situazioni spiacevoli.
La malaria è una patologia “trasmessa agli esseri umani da alcuni tipi di zanzare, è principalmente diffusa nei paesi tropicali ed è prevenibile e curabile”. L’infezione viene dunque causata dalla puntura dell’insetto (che fa entrare in circolo nel sangue l’agente patogeno) e non può essere trasmessa da un essere umano all’altro. Per quanto non debba essere in alcun modo sottovalutata, la malaria può in realtà anche dare all’inizio sintomi ingannevoli, che includono “febbre, brividi e mal di testa”; quelli più gravi invece comprendono “affaticamento, confusione, crisi epilettiche e difficoltà respiratorie”.
Un comunicato dell’Oms ricorda che “la regione africana porta un peso sproporzionatamente elevato del carico globale di malaria”, ma in realtà un certo livello di attenzione dovrebbe essere mantenuto per chiunque si rechi in un Paese dove la malattia è diffusa. Come difendersi, dunque? Il primo step consiste, senza dubbio, in una fase previa in cui si raccolgono informazioni rispetto alla destinazione che si è scelta e sugli effettivi rischi che si corrono rispetto alla malaria.
Prima di partire, è indispensabile rivolgersi al proprio medico curante per tutte le informazioni e, nel caso sia opportuno, rivolgersi ai centri vaccinali o per la medicina di viaggio di riferimento.
Un altro consiglio utile consiste nell’indossare, per quanto possibile, maniche e pantaloni lunghi per lasciare meno parti del corpo scoperte; inoltre, può rivelarsi utile cautelarsi con repellenti anti insetti ad hoc e utilizzare zanzariere durante la notte. Come ricorda il Ministero della Salute può essere molto utile, prima di raggiungere la propria destinazione, effettuare la profilassi antimalarica in base a diversi elementi, quali “il rischio di contrarre la malattia, le specie prevalenti di parassiti della malaria nell’area, livello e la diffusione della resistenza ai farmaci segnalati dal paese e il possibile rischio di gravi effetti collaterali derivanti dall’utilizzo dei vari farmaci profilattici”.
Un’altra preoccupazione dei turisti in visita in determinati Paesi è la febbre gialla, il cui virus è endemico nelle aree tropicali e subtropicali dell’Africa e del Sud America. Nella maggior parte dei soggetti la malattia causa sintomi piuttosto lievi come “insorgenza improvvisa di febbre, brividi, grave mal di testa, mal di schiena, dolori generalizzati, nausea, vomito, affaticamento e debolezza”; per proteggersi, esiste un vaccino efficace che, come ricorda un comunicato del Ministero della Salute, garantisce una protezione a vita ed è utile sia per “prevenire la diffusione internazionale della malattia a livello mondiale” sia ovviamente per proteggere i singoli individui che potrebbero entrare in contatto con zanzare infette. Alcuni Paesi, inoltre, non richiedono un certificato vaccinale per poter entrare, ma questo non significa che in quei casi il rischio di contrarre la malattia sia nullo.
Proprio per la modalità di trasmissione della febbre gialla, per il resto, rimangono sostanzialmente invariati tutti i gesti di prevenzione già delineati anche per quanto riguarda la malaria.
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