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Pressione alta? Prova a fare a meno del sale

Secondo un nuovo studio americano l’effetto sarebbe simile a quello ottenuto con i farmaci

27/11/2023
Crediti ISTOCKPHOTO - Ipertensione, per ridurla basta un cucchiaino di sale in meno al dì

C’è un killer silenzioso, come viene definito, che riguarda almeno 17 milioni di italiani (secondo quanto risulta dalle stime della SIIA – Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa). E che è una condizione comune sia nell’infanzia sia nell’adolescenza e, successivamente, nell’età adulta. Si tratta dell’ipertensione arteriosa, che agisce in modo silente – ecco perché viene denominata nel modo ricordato poc’anzi – e può svilupparsi lentamente nel tempo senza presentare sintomi evidenti. In alcuni casi, tuttavia, campanelli d’allarme possono essere mal di testa, soprattutto nella zona occipitale, visioni offuscate o comunque problemi alla vista, dolori toracici e difficoltà respiratorie.

 

Linee guida

L’ipertensione è la principale fonte di malattie cardiovascolari che contribuiscono a vari fattori di morte nel nostro Paese (infarto del miocardio, ictus cerebrale e scompenso cardiaco, per esempio). Alcuni studi hanno suggerito che l’assunzione elevata di sodio (componente del comune sale da tavola) può contribuire all’ipertensione arteriosa. Il sodio trattiene l’acqua. Un’eccessiva quantità di questa sostanza nel sangue può aumentare il volume del sangue, mettendo maggiore pressione sulle pareti delle arterie.

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia di limitare l’assunzione giornaliera di sale a meno di 5 grammi, considerando sia quello naturalmente presente negli alimenti che quello aggiunto, equivalente a circa un cucchiaino da tè, corrispondente a circa 2 grammi al giorno di sodio. Nel nostro Paese, come sottolinea il Ministero della Salute, la maggior parte del sale consumato (oltre il 60%) proviene dai prodotti alimentari disponibili sul mercato, principalmente pane e prodotti da forno, formaggi e salumi, o è naturalmente presente in alcuni alimenti.

 

Modelli alimentari approvati dalla medicina contemporanea, come la Dieta Mediterranea o la DASH, essendo ricchi di frutta, verdura e grassi vegetali, erbe e spezie, consentono di contenere il consumo di sale.

 

Calo di pressione per tutti

Di recente, sulla rivista Jama, è stato pubblicato un nuovo studio sull’ipertensione arteriosa e sul suo legame con il sodio. I ricercatori hanno visto che eliminare dalla dieta, ogni giorno, un cucchiaino di sale (che contiene 2.300 mg di sodio) aiuta ad abbassare la pressione arteriosa massima tanto quanto farebbe un farmaco tradizionale. “Nei giorni della dieta iposodica la pressione è diminuita in media di 6 mm di mercurio, un dato comparabile a quello ottenuto con le medicine”, ha spiegato la professoressa Norrina Allen della Northwestern University, una degli autori della ricerca, specializzata in medicina preventiva. Non solo. I benefici li hanno anche coloro che non soffrono di pressione alta.

 

“Questo è il primo studio a mostrare che le persone che già assumono farmaci per la pressione sanguigna possono abbassare ulteriormente la loro pressione sanguigna limitando il sodio”, ha aggiunto Allen. “E indipendentemente dalla situazione clinica, abbiamo scoperto che è probabile che nel 70-75% dei casi si assista a una riduzione della loro pressione sanguigna”, ha aggiunto Allen.