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Prendiamoci cura dei nostri nervi

I problemi neurologici non riguardano non solo il cervello. Ecco i segnali da non sottovalutare ma

22/04/2024 - di Roberto Baldi

Il cervello è una spugna di infinito, ebbe a dire qualcuno. Ma estremamente difficile ad essere trattato, quando ci si muove nel labirinto della mente, che negli anni va incontro a un’usura fisiologica e può dipendere in tutte le età dalle cosiddette malattie neurologiche, che riguardano non solo il cervello, ma anche il midollo spinale e i nervi. I problemi neurologici colpiscono milioni di persone, ma solo una parte dei casi può essere attribuita alla sola genetica, considerando che anche i fattori ambientali sconosciuti sono importanti per non incorrere in malattie neurologiche. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Case Western Reserve University School of Medicine, pubblicato su Nature Neuroscience, fa sapere in questi giorni che anche le sostanze chimiche, presenti in una vasta gamma di oggetti domestici d’uso comune, dai mobili ai prodotti per capelli, sono un potenziale rischio per la salute umana, favorendo lo sviluppo di malattie neurologiche, come la sclerosi multipla e i disturbi dello spettro autistico.

 

Una ricerca cinese appena pubblicata su Neurology ha quantificato l’effetto del cambiamento climatico, e in particolare delle fluttuazioni di temperatura, sulla salute umana, con focus sull’incidenza dell’ictus. Questo studio, condotto da Chunrun Qu del Dipartimento di Neurochirurgia e il Centro Nazionale di Ricerca Clinica per i Disturbi Geriatrici dell’Ospedale Xiangya e della Scuola di Medicina XiangYa, Università del Centro-Sud di Changsha (Cina) e dal suo team, ha esaminato la relazione tra temperature non ottimali e il carico globale dell’ictus, coprendo 204 paesi e territori. Un altro studio ancora dimostra recentemente che l’EBV (il virus di Epstein-Barr o, in inglese, human herpesvirus una specie di virus a DNA appartenente al genere Lymphocryptovirus, della famiglia degli herpesvirus, responsabile della mononucleosi infettiva) aumenta di 32 volte il rischio di sclerosi multipla.

 

Siamo esposti insomma a una varietà di «insulti» neurologici che comprendono condizioni di vario tipo, tra cui: patologie genetiche, malformazioni congenite, affezioni vascolari, disturbi psichiatrici, malattie autoimmuni, infezioni, patologie a carattere degenerativo, malattie a origine traumatica, sindromi da compressione nervosa e patologie idiopatiche. Attualmente, le malattie neurologiche conosciute e descritte sono circa 600; di queste 600, le più note sono: l’ictus, le demenze, la spina bifida, i tumori al cervello, l’emicrania, l’epilessia, la sindrome del tunnel carpale, il morbo di Parkinson e la neuropatia periferica. Secondo una stima dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in tutto il mondo il numero di persone affette da malattie neurologiche sarebbe circa 1 miliardo e rappresentano la prima causa di disabilità; sono implicate, ogni anno, nella morte di almeno 7 milioni di persone; il 10% di tutte le visite al pronto soccorso è in qualche modo correlato alla presenza di una malattia neurologica.

 

Al di là di cause particolari e nuove su cui i recenti studi si soffermano, restano in prima linea alcuni fattori di rischio tradizionali quali: ipertensione, il fumo di sigaretta, l’ipomobilità, obesità, dislipidemie, diabete, consumo eccessivo di alcolici, cocaina e altre droghe. Il problema che si pone all’affacciarsi delle prime manifestazioni neurologiche, soprattutto cerebrovascolari (perdita della funzione motoria e/o della sensibilità su un lato del corpo; alterazione della vista, di capacità di parlare, di agire e dell’andatura, cefalea intensa ecc.) è quello di ricorrere senza indugi alla medicina dell’emergenza. Prima si fa, meglio è. Per le forme tendenti alla cronicizzazione indispensabile affidarsi allo specialista che ha elementi di valutazione e di cura collaudati, nell’obiettivo socratico della medicina primum non nocere (prima cosa: non nuocere) e fondamentale nell’ambito neurologico dove la cura talvolta può sopperire solo in parte al problema clinico instauratosi.