Alimentazione

Mangiare tardi la sera fa ingrassare: rimaniamo affamati e non bruciamo calorie

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Lo spuntino di mezzanotte, la cena molto tardi, il vizio dell’ultimo boccone prima di andare a letto, se reiterati fino a diventare un’abitudine, possono costarci molto caro. Uno studio del Brigham and Women’s Hospital di Boston spiega che mangiare tardi ha un impatto diretto sulla regolazione del nostro peso biologico e ha come conseguenza ultima, in caso di un comportamento compulsivo, quella di favorire l’obesità. Per 3 motivi: il numero di calorie che non bruciamo, i livelli di fame che aumentano e il modo in cui il nostro corpo immagazzina il grasso.
Allo stesso tempo, evitare i pasti tardi nella giornata dovrebbe diventare un suggerimento cruciale per sviluppare abitudini alimentari più sane e ridurre il rischio di ingrassare troppo.
Insomma, se non mangiamo tardi possiamo avere grandi vantaggi ed evitare malattie connesse al sovrappeso.

 

Ore dei pasti e peso corporeo

La scienza ha già messo in evidenza il legame tra l’orario dei pasti e l’aumento di peso, la ricerca americana si è focalizzata sul tema, allo scopo di individuare i meccanismi biologici che regolano questo legame.

Lo studio ha coinvolto 16 partecipanti con un indice di massa corporea (IMC) in sovrappeso o obesi. Sono stati condotti due diversi esperimenti che prevedevano orari dei pasti differenti, con monitoraggio di alcuni parametri prima e dopo lo svolgimento. La differenza fondamentale nei due test è stata che nel primo la cena veniva consumata alle 18, nel secondo alle 21.

Dato per assodato il legame fra pasto tardivo e problemi di sovrappeso, il team ha scoperto che quando si mangia più tardi, le calorie vengono bruciate a ritmo più lento e che i livelli della leptina (l’ormone che ci segnala quando siamo sazi), tende a farci sentire più affamati.
Inoltre, il pasto tardi accresce il processo di adipogenesi (la costruzione dei tessuti grassi) e diminuisce quello di lipolisi (la riduzione del grasso).

 

Basta poco per tenersi in forma

Quella evidenziata dai ricercatori americani è una combinazione di meccanismi biologici evidentemente nociva per l’organismo umano, che aumenta il rischio di obesità. Patologia che può portare ad altri problemi di salute, come il diabete, malattie cardiovascolari e tumori.

Lo studio, pubblicato su Cell Metabolism, è una chiara dimostrazione che mangiare prima del tempo può avere un impatto sul modo in cui il nostro corpo bilancia l’energia e il conseguente rischio di obesità. E dà indicazioni importanti, per quanto semplici, su come cambiare le nostre abitudini per impedire lo sviluppo di questi problemi, sempre più diffusi nella popolazione mondiale.

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