Benessere

Le creme solari allo zinco perdono efficacia dopo 2 ore e diventano tossiche

di
Redazione
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Le creme solari che contengono ossido di zinco, secondo uno studio condotto dai ricercatori della Oregon State University e pubblicato sulla rivista scientifica Photochemical & Photobiological Sciences, non offrono più una protezione efficace dai raggi ultravioletti dopo un’esposizione al sole di due ore e, anzi, diventano tossiche per il nostro organismo. Lo studio è stato condotto analizzando i risultati ottenuti sui pesci zebra, che hanno un patrimonio genetico, molecolare e cellulare molto simile a quello degli esseri umani.

 

Le protezioni solari allo zinco perdono efficacia dopo due ore

Lo scopo della ricerca era quello di stabilire quanto sono stabili, sicuri ed efficaci gli ingredienti delle protezioni solari quando sono combinati tra loro.

Secondo i ricercatori: “i filtri solari sono importanti prodotti di consumo che aiutano a ridurre l’esposizione ai raggi UV e quindi il cancro della pelle, ma non sappiamo se l’uso di alcune formulazioni di filtri solari possa avere una tossicità indesiderata a causa delle interazioni tra alcuni ingredienti e la luce UV”.

Con queste premesse gli scienziati americani hanno esposto le miscele con ossido di zinco alla radiazione ultravioletta (simulando i raggi solari) per due ore e hanno utilizzato la tecnica della spettroscopia per verificarne la fotostabilità, ovvero la loro capacità di protezione dai raggi UV.

I ricercatori hanno anche esaminato se la radiazione UV avesse causato la tossicità di una qualsiasi delle creme solari per il pesce zebra. E hanno scoperto che i filtri con ossido di zinco hanno causato cambiamenti significativi nei pesci.

 

I danni alla pelle

I risultati dello studio sono inequivocabili e potrebbero portare a un riesame dei componenti delle creme solari sul mercato.
Lo studio della Oregon State University ha stabilito quindi che “l’ossido di zinco ha degradato la miscela organica e ha causato una perdita superiore all’80% nella protezione del filtro organico contro i raggi ultravioletti-A, che costituiscono il 95% della radiazione UV che raggiunge la Terra”. I filtri solari che contengono questo elemento hanno anche “causato un aumento significativo dei difetti nel pesce zebra. Ciò suggerisce che le particelle di ossido di zinco stanno portando a sostanze degradanti la cui introduzione negli ecosistemi acquatici è pericolosa per l’ambiente“.

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