L’acne è uno dei problemi estetici più diffusi nella popolazione mondiale. Da recenti indagini si stima che ne soffra circa il 10% delle persone. E il nostro Paese non è certo esente dai problemi di questa patologia. Anzi, i numeri dicono che il 40% circa degli italiani convive con un qualche disagio da acne. Se poi si contanto tutti coloro che almeno una volta ne hanno sofferto anche solo una volta nella vita, la percentuale sale vertiginosamente all’80%. Ma per fortuna sempre più numerose sono anche le possibilità di cura. Tra queste ci sono le soluzioni offerte da moderni laser. A spiegare le novità è Domenico Carella, dermatologo di Palermo ed esperto di laserterapia.
“Sì, lo è certamente. E uno dei motivi dell’incremento dell’acne è da ricercarsi anche nel periodo che abbiamo vissuto e che continuiamo a vivere, con la pandemia che ci obbliga a usare le mascherine. In prevalenza a soffrirne sono persone, di entrambi i sessi, dai 12 ai 35-40 anni“.
“Con l’utilizzo costante e quotidiano di un dispositivo come la mascherina, avviene la proliferazione anomala dei batteri coinvolti nel processo infiammatorio alla base dell’acne. Inoltre, c’è a un consistente incremento del sebo, conseguente allo sfregamento e alla pressione sul viso, alla mancanza di traspirazione della pelle. Inoltre, ancora più importante è l’aumento del vapore acqueo prodotto dalla respirazione e del sudore che viene generato. Ed ecco che abbiamo un sostanziale aumento dei casi di acne con un interessamento trasversale per età”.
“Una delle pratiche più funzionali e che porta maggiori risultati è quella del laser. E ciò anche grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale”.
“Di un sistema laser con una particolare lunghezza d’onda, utilizzata per la prima volta con un sistema di scansione con camera infrarossi integrata per il trattamento dell’acne attiva, altamente efficace, con una riduzione fino al 90% della patologia”.
“Da un insieme di soluzioni, fra cui, la specificità della lunghezza d’onda che consente la fototermolisi selettiva della ghiandola sebacea, interrompendo l’ulteriore produzione di sebo. La tecnologia permette di intervenire con successo e con risultati concreti e di lunga durata, superando i limiti delle terapie tradizionali”.
“I trattamenti sono rapidi: in media durano dai 30 ai 45 minuti per l’intero viso e dai 10 ai 20 minuti per piccole aree. Ma sopratutto garantiscono una soluzione duratura”.
“Dei pazienti hanno risolto il problema con un protocollo di 4 trattamenti distanziati di 1 mese, che è meno della metà rispetto alla terapia con isotretinoina. Un risultato possibile senza l’assunzione di farmaci. Si tratta di un’apparecchiatura sicura perché registra ogni variazione di temperatura e mette in atto una serie di autoregolazioni senza che l’operatore intervenga, rendendolo tra l’altro adatto sia per i fototipi chiari che scuri, e per tutte le fasce di età”.
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