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La videocapsula con l’intelligenza artificiale

Il sistema hi tech permette di eseguire la gastroscopia senza tubo, evitando la sedazione, rilevando le lesioni a stomaco e duodeno

20/08/2023 - di Gaia Sancini

Una gastroscopia ‘senza tubo’ che risparmia al paziente fastidio ed evita la sedazione. Si chiama ‘NaviCam Stomach System’ ed è un sistema dotato di intelligenza artificiale che, attraverso una videocapsula ‘robotizzata’ (della dimensione di una compressa di paracetamolo) ingerita dal paziente, consente di riconoscere le lesioni di stomaco e duodeno. Dotata di una consolle di controllo esterna, una sorta di ‘joystick’ che permette di riprendere i comandi in qualsiasi momento, la videocapsula è quindi controllata da un sistema magnetico e come un ‘Google maps dello stomaco’ riesce a informare in tempo reale della sua posizione. L’innovativo sistema, sviluppato dalla società cinese Ankon Technologies, di Wuhan, è stato utilizzato per la prima volta al di fuori della Cina in Italia in occasione recente del Congresso ‘EndoLive Roma 2023’.

 

«Si tratta di una videocapsula che viene ingerita dal paziente e che è in grado di visualizzare lo stomaco. – spiega Cristiano Spada, direttore della UOC Endoscopia Digestiva Chirurgica del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS –. Le videocapsule non sono nuove: utilizziamo questi strumenti cosiddetti ‘senza fili’ da circa venti anni, ma in passato erano pensati soltanto per il piccolo intestino e non per lo stomaco, che era più difficilmente analizzabile vista la sua forma a ‘pallone’. Con questo sistema invece siamo riusciti per la prima volta ad applicare l’endoscopia con videocapsula allo studio dello stomaco».

 

Come funziona esattamente? «La videocapsula ha le dimensioni di un grosso antibiotico, per intenderci, che il paziente inghiotte dopo aver bevuto acqua per distendere lo stomaco. Una volta che la capsula ‘robotizzata’ entra nello stomaco, noi siamo in grado di visualizzare completamente lo stomaco grazie a un sistema esterno che agisce attraverso dei magneti. Ha un tempo di procedura breve (circa 15-20 minuti) e riesce a individuare e analizzare lesioni anche molto piccole a livello dello stomaco e del duodeno con grande accuratezza».

 

Non ci sono controindicazioni particolari, sono le stesse per chi deve fare una risonanza magnetica; per cui il suo impiego è sconsigliato nei pazienti con pacemaker cardiaci, defibrillatori o altri dispositivi metallici impiantabili. Inoltre è importante che il paziente non abbia una stenosi, cioè un restringimento a livello del tubo digerente, altrimenti la videocapsula non riuscirà a passare.

 

Ma i risultati sono affidabili? «La gastroscopia mininvasiva con videocapsula è complementare alla gastroscopia tradizionale – spiega Spada –. Esistono già studi che dimostrano come i due modi di fare l’esame, con o senza il tubo, hanno una resa diagnostica simile. Quando è indicata una gastroscopia, allora, potenzialmente è indicata anche una gastroscopia con la videocapsula. Però attenzione: per quanto noi riusciamo a manovrare la videocapsula dall’esterno, questa non riuscirà mai a fare atti terapeutici».

 

Questo tipo di esame al momento non viene rimborsato dal SSN. E in prospettiva? «Con le nuove tecnologie, nel momento in cui vengono immesse nell’uso clinico quasi mai sono riconosciute e inserite nelle liste del Servizio sanitario nazionale. Ma vista l’utilità di questo esame, anche su larga scala, noi immaginiamo che già nei prossimi anni potrà essere inserito tra le prestazioni erogabili dal nostro sistema sanitario”.