Esiste un bon ton anche per Fido, o meglio ci sono regole di comportamento che è bene insegnargli fin da piccolo, soprattutto se si vive in città. A cominciare dall’abitudine al guinzaglio. Collare o pettorina? È soggettivo, ma la seconda può essere più comoda se l’animale è vivace e tende a sfilarsi dal collare. Circa il guinzaglio, deve essere lungo non oltre 1,50 metri: lo afferma il Ministero della Salute. È bene iniziare con un guinzaglio fisso, di nylon, di cuoio o di acciaio. Il nylon si lava facilmente, il cuoio è elegante ma se il cucciolo è vivace tenderà a mordicchiarlo. Anche l’acciaio è facile da pulire ed è a prova di morso, ed è più adatto, per il peso, a cani di taglia medio-grande. Quando si abitua il cucciolo al guinzaglio – quindi verso i 3 mesi di età – dovrà essere per lui come un gioco: poi lo assocerà alla passeggiata e il solo vederlo lo farà felice. Certe volte fin troppo: ci sono cuccioli che tendono letteralmente a mangiarsi il guinzaglio, un’abitudine da togliere subito, dicendo «no» con fermezza.
Una volta messo il guinzaglio, all’inizio il piccolo potrà dimenarsi e strattonare, ma non bisogna sgridarlo, semmai fargli una carezza o premiarlo con un biscottino. Teniamo il guinzaglio morbido, perché lui possa muoversi bene e annusare, tirando solo leggermente se lo vediamo pigro o distratto. Se lui tira perché magari vede un altro cane, è bene arrestarsi e aspettare che si calmi. E se si ferma per i suoi «bisognini» è sbagliato strattonarlo, al limite si può cercare di spostarlo un po’ se ad esempio è nel mezzo di un marciapiede, poi lo si lascerà fare e si raccoglierà il prodotto (ormai si è abituati a portarsi appresso guanti e sacchetti, spesso custoditi in un’elegante borsina).
Può succedere che Fido non abbia voglia di rientrare. In questo caso un trucchetto che di solito funziona è portarsi un bocconcino che a lui piace (biscotto, stick) e darglielo sulla via del ritorno, così assocerà il premio alla casa e rientrerà contento. Pazienza e tempo anche se si deve abituare il cane alla museruola. Le prime volte possiamo metterci dentro un bocconcino, così ci infilerà il muso senza fare storie, e l’assocerà a qualcosa di positivo.
Un altro esercizio importante è quello di insegnare a Fido a stare «al passo» ovvero a camminarci a fianco anche senza guinzaglio. Importante è addestrarlo in un luogo tranquillo e poco frequentato, in modo da evitargli distrazioni che lo potrebbero portare alla fuga. Anche in questo caso un bocconcino sarà la chiave di volta per la riuscita dell’addestramento. Scegliamo una parola che useremo sempre come comando, tipo «passo» o «piede». Si camminerà poi lentamente chiamando il cane e dicendo «passo», gli si mostrerà il bocconcino e si andrà poi ancora un po’ avanti prima di darglielo. Ci vuole pazienza, ma Fido assocerà la parola-chiave e l’atto di starci a fianco alla ricompensa. Che smetteremo poi di dare quando vedremo che ci camminerà vicino solo a sentire il nostro comando.
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