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Ecografo salvavita integrato nel reggiseno, prodigi degli ultrasuoni

Protesi mammarie, operativo il Registro nazionale degli impianti, passo avanti nella sicurezza

17/08/2023
mammografia seno

Un’importante innovazione nel campo della senologia potrebbe presto semplificare i programmi di prevenzione. Un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha sviluppato uno scanner a ultrasuoni indossabile che può essere integrato nel reggiseno, consentendo una diagnosi precoce dei noduli e del tumore della mammella.
Lo scanner ecografo, poco più spesso di un cerotto, è stato realizzato attraverso la stampa 3D e si adatta perfettamente alla forma del seno. Questo dispositivo a ultrasuoni può essere ruotato per acquisire immagini da diverse angolazioni. Durante i test su una donna di 71 anni con una storia pregressa di cisti mammarie, lo scanner è stato in grado di individuare formazioni grandi appena tre millimetri, corrispondente al diametro dei tumori allo stadio iniziale, fino a una profondità di otto centimetri. Tutto ciò è possibile grazie all’idea dell’esperta di materiali Canan Dagdeviren, che ha sviluppato questo dispositivo riutilizzabile dopo aver vissuto il dramma di un familiare con un tumore della mammella comparso tra uno screening e l’altro. È noto che i tumori che si sviluppano durante l’intervallo di tempo che intercorre tra le mammografie di routine rappresentano il 20-30% di tutti i casi di cancro al seno e tendono a essere più aggressivi rispetto a quelli rilevati durante gli esami programmati.
Questo dispositivo diagnostico indossabile potrebbe rivelarsi un’arma efficace nella lotta contro il cancro al seno. Consentirebbe  un monitoraggio ulteriore nelle donne a rischio, aumentando così le possibilità di rilevare per tempo eventuali formazioni sospette, migliorando il tasso di sopravvivenza fino al 98%. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances.
A partire dal mese di agosto, intanto, è pienamente operativo in Italia il Registro nazionale delle protesi mammarie, strumento che mira a migliorare la sicurezza dei pazienti che si sottopongono a interventi di impianto o rimozione di protesi al seno. Messo a disposizione dal ministero della Salute, il database sarà progressivamente implementato, le amministrazioni locali che già censiscono le casistiche nei rispettivi registri regionali si collegheranno al mainframe e condivideranno dati con il Registro nazionale. Si tratta di un importante passo avanti per la tutela delle pazienti, in quanto viene razionalizzata la raccolta dei dati relativi agli interventi effettuati in chirurgia, garantendo una completa tracciabilità delle protesi mammarie impiantate.
Tutte le Regioni e Province autonome hanno aderito all’utilizzo di questa piattaforma, in accordo con il Regolamento sull’istituzione del registro nazionale approvato nel 2022 ed entrato in vigore a febbraio scorso. Ciò significa che tutti gli operatori sanitari che effettuano interventi di impianto o rimozione di una protesi mammaria in Italia sono tenuti a registrare le procedure chirurgiche eseguite. Prima di effettuare l’intervento chirurgico, l’operatore sanitario è tenuto a fornire al paziente la scheda informativa, il consenso informato e l’informativa privacy per i registri regionali e per il registro nazionale. Questo processo consente alle pazienti di essere pienamente informate sull’intervento e di dare il proprio consenso consapevole alla registrazione dei dati.