I bambini e i ragazzi che crescono in mezzo al verde sono più felici e in salute: un’ipotesi più volte emersa a livello scientifico e confermata di recente da un importante studio a lungo termine pubblicato sulla rivista Nature Sustainability. Dalla ricerca è emerso che non tutti gli ambienti naturali contribuiscono a migliorare la salute mentale dei più piccoli: sono infatti i boschi a portare il maggior numero di vantaggi ai ragazzi e alle ragazze.
Con l’obiettivo di analizzare le associazioni tra gli ambienti naturali e lo sviluppo cognitivo, la salute mentale e il benessere generale degli adolescenti, i ricercatori hanno preso in considerazione le informazioni riguardanti 3.568 inglesi di età compresa tra i 9 e i 15 anni. Gli ambienti naturali esaminati dagli autori dello studio sono stati due: lo spazio blu (mare, lago, fiumi) e lo spazio verde, a sua volta distinto in boschi e prati/praterie.
I risultati della ricerca hanno lasciato pochi dubbi: una maggiore esposizione giornaliera ai boschi era associata a punteggi più alti per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo. I ragazzi che trascorrevano tanto tempo nei boschi, inoltre, avevano meno probabilità di avere problemi emotivi e comportamentali.
Un effetto simile a quello prodotto dai boschi, ma meno evidente, è stato associato all’esposizione alle praterie. Tuttavia, non sono stati riscontrati benefici derivanti dal tempo trascorso in ambienti di mare, lago o fiume. Questa ricerca va a confermare un precedente studio, pubblicato sul British Journal of Educational Psychology, secondo cui i bambini che vivono nei quartieri urbani più verdi sono più felici e hanno una spiccata memoria di lavoro, caratterizzata da entrambe le funzionalità del sistema di memoria: quella di elaborazione e quella di temporaneo mantenimento dell’informazione, destinato al compimento di un’azione nel breve periodo.
La scienza non è ancora riuscita a capire con certezza il motivo per cui il verde faccia così bene ai bambini e ai ragazzi a livello cognitivo, al di là delle ovvie credenze popolari. Alcuni studi sostengono che questi ambienti siano in grado di innescare dei cambiamenti strutturali all’interno del cervello, tra cui un aumento della materia bianca e grigia e una maggiore efficienza dell’amigdala (che aiuta a regolare le emozioni).
I risultati dell’ultima ricerca, si legge su Nature Sustainability, testimoniano che gli interventi di pianificazione urbana devono considerare maggiormente “gli ecosistemi che favoriscono lo sviluppo cognitivo e mentale” delle persone, soprattutto dei più giovani.
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