Con il sostegno di:

Bere acqua del rubinetto, una scelta per l’ambiente

Lorenzo Perra, presidente Publiacqua: "Controlli di laboratorio quotidiani, e filtri che eliminano inquinanti e la rendono gradevole".

20/03/2022 - di Giorgia De Cupertinis

“L’acqua del rubinetto? Un elemento capace di donare numerosi benefici alla salute e all’ambiente”. Lorenzo Perra, presidente di Publiacqua – gestore del servizio idrico integrato in 46 comuni della Toscana centrale – non ha dubbi. Se guardiamo al di là delle false credenze, infatti, i vantaggi di usufruire dell’acqua ‘di casa’ non sono pochi. A partire da un minor inquinamento, fino a un maggior risparmio economico, senza mai sacrificare la qualità e la sicurezza per il nostro benessere.

 

L’acqua del rubinetto è amica della salute?

“Certamente. Al di là delle caratteristiche qualitative eccellenti, l’acqua del rubinetto offre ottimi benefici al nostro fisico. Pensiamo semplicemente all’elevato contenuto di calcio, positivo per le ossa e un alleato per combattere l’osteoporosi. I vantaggi che comporta, infatti, sono in alcuni casi anche migliori rispetto a quella contenuta nelle bottigliette di plastica.”

 

Esistono però molti falsi miti a riguardo…

“Sì, ed è giusto informarsi. Tanti credono ancora che l’acqua del rubinetto non sia eccellente come quella che si compra, ma in realtà i vantaggi ci sono e sono più che numerosi: oltre alla salute, fa bene anche all’economia, in quanto costa molto meno. E sicuramente anche all’ambiente…”.

 

In che modo?

“Lo confermano i numeri: possediamo 105 fontanelli di alta qualità, che negli ultimi 5 anni hanno erogato 151 milioni di litri. In questo modo abbiamo evitato 3500 tonnellate di plastica e 21.000 tonnellate di Co2 immesse nell’atmosfera”.

 

E per quanto riguardo la qualità?

“Anche questo è per noi un aspetto fondamentale. Abbiamo lavorato molto, infatti, sulle caratteristiche dell’acqua che eroghiamo per renderla qualitativamente gradevole, con un processo di potabilizzazione della durata di sei ore, attraverso il quale eliminiamo gli inquinanti, i minerali. L’obiettivo è quello di rendere l’acqua gradevole anche da un punto di vista organolettico. Ricordiamo, inoltre, che Publiacqua fu uno dei primi gestori che introdusse il sistema dei filtri a carbone attivi…”.

 

Cioè?

“Un sistema capace di garantire migliori livelli di sicurezza, così come un miglior sapore e odore. È anche questo che ci ha consentito di aumentare la percentuale di persone che consumano l’acqua del rubinetto nel territorio in cui operiamo: ora registriamo il 60% ma nel 2004, invece, si aggiravano intorno al 25%”.

 

Possiamo definirla quindi un’acqua ‘sicura’ ?

“La sicurezza è garantita da un lavoro quotidiano: controlliamo l’acqua tramite il nostro laboratorio e in un anno realizziamo 8.600 campioni e misuriamo circa 302.000 parametri. Oltre ai controlli interni, vi sono rilevazioni puntuali di Arpat sulle acque grezze e dell’Ausl su vari punti della rete del nostro territorio. L’acqua erogata dai pubblici acquedotti è dunque sì sicura, perché minuziosamente controllata anche più volte nell’arco della giornata. Ma non solo”.

 

Cos’altro?

“Questo controllo è evidente agli occhi di tutti. Mi spiego meglio: sul sito di Publiacqua, se si scrive il comune, la via e il civico, si potrà stampare un’«etichetta» – simile a quella delle bottigliette – che fotografa i contenuti dell’acqua interessata, dal sodio al magnesio. Così da avere conoscenza delle caratteristiche di ciò che si beve, anche a seconda delle proprie esigenze…”

 

Come incentivare le persone?

“Uno dei tanti esempi: soltanto pochi anni fa, in gran parte degli edifici pubblici e delle aziende erano presenti diversi distributori di bottigliette d’acqua. Così, non abbiamo esitato a mettere a disposizione di ciascun lavoratore delle borracce termiche, invogliandoli a conoscere sempre più i benefici dell’acqua del rubinetto”.

 

Strategie per ridurre la plastica

A poco a poco, le bottigliette di plastica sembrano lasciare sempre più spazio alle borracce. Se l’acqua del rubinetto risulta essere un toccasana per la salute, è anche l’ambiente, allo stesso tempo, a poter godere dei suoi vantaggi e benefici. Promuoverne le caratteristiche, infatti, consente di sfatare falsi miti ed acquisire una maggiore conoscenza – e fiducia – a riguardo, combattendo la battaglia contro l’inquinamento e la plastica. Una sfida che Publiacqua non intende soltanto raccogliere, ma portare avanti schierandosi in prima linea. Come? Attraverso numerose campagne, capaci di abbracciare la comunità, dagli adulti fino ai bambini, per accompagnarli in un percorso ‘salutare’ e rispettoso verso l’ambiente.

 

“Abbiamo iniziato nel 2019 a distribuire, in tutte le scuole dei 46 comuni in cui operiamo, delle borracce – spiega Lorenzo Perra, presidente di Publiacqua –. I bambini di ogni prima elementare hanno così potuto ricevere un oggetto la cui funzione è molto importante, per inserirlo nel proprio zaino ed utilizzarlo durante le ore scolastiche e non solo. Un po’ come l’astuccio, o il righello». Inoltre, «durante gli eventi e le fiere in cui si realizzano incontri all’aperto, mettiamo a disposizione gli erogatori in modo gratuito. Così anche per ciò che riguarda i bicchieri biodegradabili o le borracce, soprattutto quando vogliamo lasciare un nostro ricordo. Sono tutte campagne che noi stiamo facendo per promuovere i vantaggi dell’acqua del rubinetto, che non tutti ancora conoscono ma che meritano di venire allo scoperto”.

 

Tra le ambizioni future di Publiacqua non manca anche la volontà di portare la “tap water” nei ristoranti, come “acqua di cortesia”. “L’idea è quella di mettere a punto una collaborazione con i ristoratori, per introdurre nei locali l’acqua del rubinetto e metterla a disposizione dei clienti – aggiunge Perra -. Anche questo può incentivare le persone a conoscere e godere della sua qualità”.

 

Un percorso che, anche in prospettiva futura, sembra trovare nelle nuove generazioni un reale trampolino di lancio: “Con i giovani è più facile: avere la borraccia sempre con sé è diventata ormai un’abitudine tra gli adolescenti. Sono gesti che fanno ben sperare – conclude Perra – e soprattutto confermano come il messaggio sia arrivato anche e soprattutto agli adolescenti, che attraverso queste scelte lo traducono in realtà”.