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I bambini che dormono bene leggono meglio degli altri

Secondo uno studio la carenza di sonno nei bambini può riflettersi in una minore efficienza della capacità di lettura

08/11/2021

Dormire bene per leggere meglio. Una ricerca pubblicata sulla rivista British Journal of Educational Psychology suggerisce che i disturbi del sonno possono influenzare in modo negativo la capacità di lettura nei più piccoli. La scarsa qualità del sonno è una condizione molto comune tra giovani e giovanissimi: indagini precedenti attestano che il problema riguardi il 35-40% dei bambini, con ripercussioni sullo sviluppo del linguaggio e su quello cognitivo, nonché di riflesso sul rendimento scolastico.

Disturbi del sonno e difficoltà di lettura

La nuova ricerca, a cura di un team di psicologi della Coventry University, ha coinvolto un campione trasversale di 339 bambini, di età compresa tra i quattro e i quattordici anni. Ai genitori è stato chiesto di completare dei questionari sulla qualità del sonno dei loro figli, mentre i bambini sono stati sottoposti al cosiddetto Test Of Word Reading Efficiency, una serie di prove per misurare l’efficienza nella lettura di parole, pseudoparole e non parole.

Incrociando i risultati dei test con le informazioni fornite dai genitori, gli studiosi hanno scoperto che i bambini che dormivano male erano gli stessi che incontravano più difficoltà negli esercizi di lettura. I disturbi relativi al sonno includevano respirazione irregolare durante la notte, sonnolenza diurna e latenza dell’addormentamento più breve (che è di norma associata a una maggiore stanchezza).

Un campanello d’allarme da non trascurare

Come fare per aiutare i bambini, dunque? Lo spiegano i ricercatori: “Essere un buon lettore è un importante fattore predittivo del successo scolastico e dell’ottenimento di migliori risultati nella vita, quindi raccomandiamo di controllare le capacità di lettura nei bambini con disturbi del sonno e [viceversa] di verificare la presenza di problemi del sonno nei bambini con difficoltà di lettura “, si legge nelle note conclusive dello studio. “Lo screening e il trattamento delle difficoltà del sonno […] in giovane età potrebbero aiutare a migliorare la vita di tutti i bambini”.