Sabato 27 Luglio 2024

Chef Rubio aggredito, “Massacrato fuori casa. Questi sono gli ebrei sionisti”

Gabriele Rubini, noto per il suo attivismo pro-Palestina, ha denunciato l’agguato e il pestaggio: “Mi hanno aspettato. Erano in 6 e hanno bloccato il cancello elettrico”

Chef Rubio dopo il pestaggio (X)

Chef Rubio dopo il pestaggio (X)

Roma, 16 maggio 2024 – L’agguato e poi il pestaggio a sangue. Serata di terrore per Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, noto per le sue posizioni pro-Palestina, che denuncia la violenta aggressione subita ieri da un gruppo di persone. “Erano in 6”, spiega Rubini in un video postato sui social dove appare con il volto tumefatto e coperto di sangue. “Mi hanno aspettato fuori casa e hanno bloccato il cancello elettrico per massacrarmi”. Chef Rubio posta poi una foto dell’interno della sua auto con i vetri infranti, macchie di sangue sulla carrozzeria. E poi un mattone e un martello, le armi che sarebbero state usate dagli aggressori, secondo l’aggredito.

L'ex rugbista, da quanto apprendiamo dal suo profilo X, sospetta di essere stato attaccato per “le sue posizioni critiche contro Israele” sul conflitto in Medio Oriente. E nello sfogo social, dice: "Terroristi. Questi sono gli ebrei sionisti”.

Chef Rubio, ha presentato denuncia alla Digos per l'aggressione subita. Sono al vaglio degli investigatori le immagini delle telecamere per risalire ai responsabili.

Il racconto sui social

"Grazie a tutte e tutti per il sostegno. Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell'orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia. Un abbraccio alla comunità ebraica", scrive oggi sul suo profilo X in un nuovo aggiornamento sulle sue condizioni.

Reazioni di solidarietà

"Dalle tende contro il genocidio in Sapienza esprimiamo la nostra massima solidarietà a Chef Rubio preso di mira e aggredito poco fa da una squadraccia sionista", sono queste le parole espresse in un comunicato diffuso dagli studenti in protesta all’Università di Roma. Parole di vicinanza e solidarietà arrivano anche da studenti pro-Palestinesi che stanno protestando in altri atenei italiani tra cui Bari, Pisa, Genova e Torino.