Mercoledì 2 Ottobre 2024

Tarquinio (Pd): "La mia astensione?. Premia la linea Schlein"

L’ex direttore di Avvenire: vuole evitare l’escalation

Tarquinio (Pd): "La mia astensione?. Premia la linea Schlein"

Marco Tarquinio, del gruppo S&D

"Non ho votato contro perché il Pd continua a fare passi avanti verso una linea che riconosce piena cittadinanza agli sforzi di pace e contro un’escalation dagli esiti incontrollabili". L’eurodeputato del Pd ed ex direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, argomenta così l’astensione sulla risoluzione di sostegno finanziario e militare all’Ucraina.

Come valuta il no di numerosi esponenti del Pd e dei partiti di governo all’uso di armi europee per colpire in Russia?

"È un cantiere in progress, anche se gli eventi continuano a scavalcare la politica. Mi rendo conto che il dibattito non sia semplice e mi auguro che si sviluppi un confronto che dia ascolto al crescente allarme per un’escalation. Negare l’uso delle armi italiane contro il territorio russo è la linea ufficiale della segreteria Schlein, che credo stia intercettando quell’apprensione, riconnettendo il partito ai vasti settori di elettorato preoccupato per un’escalation su cui, come in Medio Oriente, aleggia l’ombra nucleare".

La base dem è preoccupata?

"Io non son titolato a parlare della base. Ma nelle persone, militanti o simpatizzanti, che ho incontrate riscontro un’inquietudine crescente, che mi pare corrisponda a quella che oltre due anni viene rilevata da tutte le indagini demoscopiche".

La risposta del Pd va nella giusta direzione?

"Il lavoro della delegazione Pd nella plenaria è stato improntato al no agli attacchi in territorio russo con armi europee e all’introduzione, per la prima volta, di impegni più concreti rispetto al mero auspicio di una soluzione pacifica: a partire dai diritti del paese aggredito, ma tenendo conto dello scenario in atto. Un passo avanti che avvicina la valutazione sulla guerra ucraina a quella su Gaza: che, dopo gli attacchi del 7 ottobre, si configura sempre più come una tragedia di dimensioni inaccettabili e dagli esiti incontrollabili".

Come si inverte la china?

"La pace si fa coi nemici, come spiegavano La Pira, Rabin, Arafat. Sono lieto che una parte del Ppe italiano cominci a porsi il problema come fa il Pd, nella cui originalità convivono la matrice valoriale socialista e cattolico democratica, ambedue dotate di una radicata e qualificante anima di pace. Occorre rovesciare in resistenza il senso di rassegnazione alla guerra e al dominio di imperi esterni, che è il contrario dell’europeismo".

co. ro.