Lunedì 29 Aprile 2024

Meloni a tutto campo: "Elezione diretta del presidente? Non sono contraria"

La premier torna sul dibattito costituzionale: è l’eredità che voglio lasciare. Le tensioni nella maggioranza? "Io e Salvini siamo amici oltre la politica"

Roma, 4 aprile 2024 – Mortificata. Non dall’opposizione, che ha battuto di nuovo a Montecitorio, bensì dalla nazionale femminile di pallavolo: "Sono stata doppiamente umiliata da alcune delle più grandi campionesse di volley, sia per i palleggi sia per una terribile foto in cui la mia statura non era paragonabile alla loro". Incassato il 2 a 0 nella partita delle sfiducie, ieri quella contro Daniela Santanchè è stata respinta con 213 voti contrari e 121 sì, Giorgia Meloni si presta volentieri alle domande di Bruno Vespa, prima nella striscia Cinque minuti, poi a Porta a porta. Si capisce subito che il tema che le interessa davvero è il premierato, che a fine aprile andrà in aula al Senato, su cui martella: "È l’eredità che voglio lasciare all’Italia". Difende la riforma dagli affondi degli avversari nello stesso salotto da cui Elly Schlein l’aveva attaccato mercoledì: "Vogliono un sistema in cui il Pd riesce a governare anche quando perde le elezioni". Ripete di essere "laica" sul ballottaggio nella legge elettorale. E che in maggioranza sono "molto attenti" a non toccare la prerogative del capo dello Stato. "Poi, vogliamo introdurre anche l’elezione diretta del presidente della Repubblica? Io non sono contraria", rilancia.

La premier Giorgia Meloni, 47 anni, ha incontrato a Palazzo Chigi le rappresentanti delle quattro squadre di volley femminile protagoniste delle coppe europee
La premier Giorgia Meloni, 47 anni, ha incontrato a Palazzo Chigi le rappresentanti delle quattro squadre di volley femminile protagoniste delle coppe europee

Per il resto, difende l’operato del suo governo, rivendicando quando è possibile, negando quando è necessario, e attaccando la sinistra. Si parte dalla sanità: "I numeri dicono che non è vero che tagliamo. Il fondo sanitario nel 2024 è al massimo storico: 134 miliardi". Si vira sui test psico-attitudinali per le toghe: "Ci sono già per le forze ordine, le forze armate, per quelli che dispongono della vita gente, esistono in diversi Paesi europei, le modalità sono stabilite dal Csm, non capisco lo scandalo. Chi si straccia le vesti su una cosa di buon senso, non fa un gran servizio ai magistrati, molti dei quali sono d’accordo". Punge i democratici sull’affaire di Bari: "Possiamo discutere se la norma sullo scioglimento dei comuni è adeguata, ma non si può chiedere che le amministrazione di sinistra siano trattate diversamente dalle altre".

Sulla vicenda di Ilaria Salis non guarda verso Orbàn ma sempre verso Pd & c. "La campagna politica che la sinistra sta mettendo in piedi rischia di non aiutarla. Do you know stato di diritto? Do you know autonomia della magistratura?", dice convinta che il governo possa "intervenire solo a sentenza passata in giudicato".

E le tensioni nella maggioranza? "I rapporti con Salvini non sono affatto pessimi: siamo amici anche oltre la politica. Il burraco con Francesca Verdini? Lei gioca molto, ma io sono competitiva e mi arrabbio quando perdo". Epperò: il contropiede con cui il vicepremier ha messo sul tavolo il suo piano salva-casa l’ha presa alla sprovvista e non lo nasconde: "Se ognuno alza la sua bandierina per le elezioni europee, ci ritroveremo di nuovo la sinistra". Su un capitolo chiave Giorgia Meloni non può mettere le mani avanti: il cuneo fiscale. "Ovviamente sono per mantenerlo nella prossima finanziaria. Poi quando hai 200 miliardi di bonus edilizi non è facilissimo". Colpa dei Cinquestelle e di Conte, insomma.

L’altro tema scivoloso riguarda i rapporti con Ursula von der Leyen; Salvini sarà pure un amico carissimo meglio comunque non lasciare il fianco esposto alle sue frecciate: "Ho costruito una doverosa collaborazione istituzionale con von der Leyen, perché devo portare risultati a casa per l’Italia. Dopo di che le elezioni sono un’altra cosa. Von der Leyen è candidata del Ppe, io sono presidente dei Conservatori europei, che potrebbero avere un loro candidato". Pista che in ambienti Ecr si esclude. Se non uscisse fuori dalle urne una maggioranza di centrodestra, come auspica, la parola chiave è ’alleanza non strutturale’. Cioè, momentanea.

E il caso Santanchè? Domanda interessante, peccato nessuno gliela faccia.