Venerdì 26 Luglio 2024

Meloni in Albania: centri per migranti operativi dal 1° agosto. “Modello replicabile in Europa”

La premier incontra il suo omologo albanese, Edi Rama, e visita l’hotspot di Shengjing. “Il protocollo prevede spese da 670 milioni di euro per 5 anni. Non stiamo spendendo risorse aggiuntive ma stiamo facendo un investimento”

Roma, 5 giugno 2024 – “Entreranno in funzione a partire dal 1° agosto i due centri per migranti in Albania”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni oggi in visita nel Paese balcanico dove ha incontrato l’omologo albanese Edi Rama."Italia e Albania sono storicamente nazioni amiche, che sono abituate a collaborare insieme e io voglio ringraziare ancora una volta il primo ministro Rama e il popolo albanese per aver offerto il loro aiuto e aver stretto con noi un accordo di grande respiro europeo, replicabile in altri paesi d’Europa”, ha aggiunto Meloni che ha visitato la struttura di Shengjing, il primo hotspot per migranti completato. L’altro invece è quello di Gjader ancora in corso d’opera. “Questa può diventare una soluzione strutturale dell’Unione Europea, lo capiamo noi e lo capiscono i sostenitori dell'immigrazione incontrollata che lo contestano”. A dispetto dei ritardi e degli annunci ha affermato: “Abbiamo molti occhi puntati addosso, vogliamo riuscire”.

I premier Giorgia Meloni e Edi Rama in visita all'hotspot di Shengjin in Albania (Ansa)
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La struttura di Shengjing 

La struttura di Shengjin “assolverà le funzioni tipiche dei centri di prima accoglienza cioè gli hotspot che chiaramente ci sono anche in Italia, dedicati ai migranti che vengono soccorsi e sbarcati", ha sottolineato Meloni. "Qui si effettuano lo screening sanitario, l'identificazione,

il fotosegnalamento, la formalizzazione della domanda di protezione internazionale".

Il centro di Gjader

"La struttura di Gjader è in via di completamento" e "avrà anche funzione di Cpr (centro di permanenza per i rimpatri, ndr): quindi verranno trattenuti i migranti ai quali è stata negata la protezione internazionale e che non hanno titolo per entrare in Italia e in Europa in attesa del rimpatrio", ha evidenziato Meloni. “All'interno della struttura ci sarà anche un'area dedicata alla detenzione dei migranti che dovessero commettere reati all'interno dei centri. La giurisdizione di questi centri sarà italiana, il personale che opererà all'interno sarà italiano, l'ordine pubblico all'interno dei centri sarà assicurato dalla polizia italiana. Il governo albanese assicura invece la collaborazione con le sue forze di polizia per la sicurezza e la sorveglianza esterna della struttura", ha aggiunto.

I centri di Shengjing e Gjader
I centri di Shengjing e Gjader

Chi verrà trasferito in Albania 

In Albania potranno sbarcare “solamente migranti salvati in acque internazionali da navi italiane, ad eccezione di soggetti vulnerabili, minori, donne, anziani e persone fragili", ha riferito la premier.

La capienza dei centri 

Le strutture di Shengjing e Gjader potranno ospitare inizialmente “più di 1000 posti” con una capienza massima di “3000 posti previsti da protocollo”, ha spiegato Meloni. Inoltre, il lavoro dovrà essere sinergico “Le due strutture devono lavorare insieme".

I fondi stanziati dall’Italia 

Inevitabili le domande sui costi dell’operazione italiana su suolo albanese. “Il protocollo – ha annunciato Meloni –  prevede spese da 670 milioni di euro per 5 anni, 134 milioni all'anno che corrispondono al 7,5% delle spese connesse all'accoglienza dei migranti sul territorio nazionale: queste risorse non sono da considerare un costo aggiuntivo". 

"L'elemento di maggiore utilità di questo progetto – ha aggiunto –  è che può rappresentare uno straordinario strumento di deterrenza a chi vuole raggiungere irregolarmente l'Europa, e di contrasto ai trafficanti. E questo vuol dire portare a un contenimento dei costi", ha affermato Meloni parlando dei due centri per migranti in Albania. “Non stiamo spendendo risorse aggiuntive ma stiamo facendo un investimento", ha concluso. 

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