Mercoledì 2 Ottobre 2024

La sfida per Firenze. Schmidt ora è italiano. Ma Nardella non c’è

Sangiuliano punge il sindaco: "Caduta di stile"

La sfida per Firenze. Schmidt ora è italiano. Ma Nardella non c’è

La sfida per Firenze. Schmidt ora è italiano. Ma Nardella non c’è

di Antonio Passanese

Quella del 28 novembre è stata una giornata di festa per Eike Schmidt, il direttore degli Uffizi che da mezzanotte è ufficialmente cittadino italiano. Abito blu gessato, camicia con gemelli, cravatta viola a pois, Schmidt arriva a Palazzo Vecchio per ricevere la cittadinanza e, insieme, una copia della Costituzione. Nessun politico o rappresentante istituzionale a riceverlo (tranne il presidente del Consiglio comunale di area Pd, Luca Milani, che a un certo punto si palesa nell’androne per congratularsi). Un vuoto sul quale il sindaco di Firenze è stato rimbrottato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "Quella del sindaco è una caduta di stile che mai mi sarei aspettato. Chiunque prenda la cittadinanza italiana è degno di nota e di rispetto".

Il documento infatti è firmato dal primo cittadino Dario Nardella, che non era presente ma non sarebbe, per protocollo, tenuto a esserlo in cerimonie di questo tipo. Schmidt – che riceve subito gli auguri del deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli – continua col solito "non confermo e non smentisco" a proposito dell’eventuale candidatura a sindaco col sostegno del centrodestra. C’è però un momento in cui tutto sarà più chiaro, a gennaio, come anticipato da Schmidt al nostro giornale e appena uscito dal Comune: "Deciderò a gennaio. Potrebbe essere un sì o un no, non lo escludo ma non lo confermo nemmeno". Il direttore degli Uffizi – che domenica alla Galleria riceverà il ministro Matteo Salvini e i leader sovranisti europei che proprio a Firenze hanno deciso di incontrarsi per ‘disegnare’ un’Europa di destra – precisa che le carte in regola per candidarsi a sindaco le aveva anche prima di oggi in quanto cittadino della Ue, tuttavia sul punto c’è giurisprudenza aperta. Con la Costituzione in mano, afferma di essere "molto felice e fiero", citando italiani illustri come Dante Alighieri e Giulio Cesare. Nel frattempo il neo italo-tedesco ha presentato domanda al ministero della Cultura per dirigere il museo di Capodimonte a Napoli. Ma la candidatura come esponente del centrodestra alla conquista di Palazzo Vecchio, resta nell’aria. Per questo, a distanza e con dichiarazioni al vetriolo, continua il botta e risposta tra il direttore e l’attuale sindaco dem, Dario Nardella.

Quest’ultimo ieri, poco prima che il suo dirimpettaio (Palazzo Vecchio e Uffizi sono uno di fianco all’altro) acquisisse la cittadinanza, è tornato all’attacco: "Credo che per serietà si debba essere molto chiari: o fai il direttore di un museo, oppure ti dimetti e ti candidi a fare politica. Schmidt si vorrebbe candidare lasciando alla città le due gru del cantiere degli Uffizi, i ritardi sul Corridoio Vasariano e un bel giardinetto di quartiere all’uscita del museo. Per la campagna elettorale mi sembra un biglietto da visita straordinario". E come in tutte le dispute politiche che si rispettino la risposta non si è fatta attendere: "Ho letto che con me (Nardella, ndr) non vuole parlare, perché ero un semplice funzionario. Io però non ho problemi, al contrario. Ho iniziato la mia vita da funzionario, ora sono dirigente dello Stato e parlo con tutti".

Per quanto riguarda le gru, "il famoso cantiere fino a questa primavera è stato gestito dalla soprintendenza, che non sono io: la gru è qui dal 2007".