
Ilaria Salis è libera. Via il bracciale elettronico alla neo eurodeputata: "Ora subito in Italia"
Ilaria Salis è tornata in libertà ieri mattina, dopo l’elezione a parlamentare europea con Avs e 175 mila preferenze. Un momento atteso da un anno e quattro mesi, che si scontra ora con la minaccia del governo dell’Ungheria di fare ricorso. La richiesta di scarcerazione della maestra accusata di aver aggredito insieme ad altri due neofascisti a Budapest era stata depositata subito dopo l’ufficialità del risultato dal suo avvocato ungherese Gyorgy Magyar. Si pensava che si dovesse attendere almeno la proclamazione da parte di Strasburgo. Invece nella mattinata di ieri la polizia si è presentata nel domicilio dove era agli arresti per toglierle il braccialetto elettronico.
IL COMPLEANNO
La famiglia aveva già comprato i biglietti per raggiungerla in Ungheria lunedì 17 giugno, giorno del suo 40esimo compleanno, che molto probabilmente a questo punto festeggerà in Italia. A decidere la revoca del braccialetto è stato il tribunale di Budapest. "Sto cercando di organizzare il rientro il più velocemente possibile. Ho lavorato in sordina ma non ci aspettavamo che venisse liberata così presto. E invece mi ha chiamato l’avvocato Magyar per dirmi che la polizia stava andando a liberarla. E ora vado a prenderla", ha detto il padre Roberto. Magyar ha fatto sapere che il giudice della Corte municipale Jozsef Sos, accettando la richiesta della difesa, ha anche sospeso il processo penale a carico di Salis.
LE REAZIONI
Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs hanno espresso le loro felicitazioni: "Ora potrà svolgere la sua nuova funzione per cui l’hanno indicata centinaia di migliaia di elettori. Il nostro grazie va a tutti coloro che in questi mesi non si sono rassegnati alla terribile condizione in cui era tenuta nelle carceri di Orbán. Ora potrà difendere insieme a noi i diritti civili e sociali dei più deboli. La aspettiamo". Per il Pd ha parlato Matteo Ricci, anche lui neoeletto: "Non vedo l’ora di vedere la mia collega. La volontà popolare ha prevalso, lì dove il governo italiano è stato timido con l’alleato". L’ambasciatore italiano a Budapest Manuel Jacoangeli: "Ho parlato diverse volte oggi con la signora Salis – ha spiegato –, per congratularmi per la sua liberazione e per sistemare alcuni aspetti riguardanti il suo imminente rientro in Italia. Lei ha tenuto a ringraziare l’ambasciata per il grande sostegno sempre ricevuto, a partire dal suo periodo di detenzione in carcere".
L’UNGHERIA
L’Ungheria però non si arrende. Nei giorni scorsi il capo di gabinetto del governo di Orbán Gergely Gulyás ha fatto capire di voler chiedere la revoca dell’immunità al Parlamento europeo. La procedura prevede che la richiesta arrivi dall’autorità giudiziaria o di governo dell’Ungheria e finisca al presidente, che la invia poi alla commissione giuridica per l’esame. La commissione può decidere di audire il parlamentare interessato e deve produrre un parere motivato. Alla fine a decidere sarà il voto degli europarlamentari. Che potrebbero quindi decidere di riportare Salis agli arresti domiciliari. La revoca può essere richiesta solo dopo la proclamazione. In caso di bocciatura il processo, al momento sospeso, riprenderà a fine mandato.