Lunedì 29 Aprile 2024

Il "sacrificio" per le donne. Farsa in salsa Pd

Ci risiamo. Il Partito democratico si aggroviglia ancora nella questione femminile. Una vera rivoluzione sarebbe stata la seguente. Riunione dei capigruppo, Enrico Letta a scandire: cari democratici e care democratiche, da domani vi guideranno Pinca pallina 1 e Pinca Pallina 2. Perché? Perché sono il nuovo segretario dopo il noto tsunami di correnti ed è legittimo che vi chieda di cambiare due capigruppo appartenenti a due ere politiche fa, il renzismo (cosa che, per esempio, non è mai riuscita a Zingaretti). Perché donne? Perché queste sono le migliori tra tutti e tutte voi e sono più affini al programma che intendo attuare in Parlamento.

Ma non è andata così. Non solo perché l’ex renziano più renziano di Renzi, Andrea Marcucci, si è arroccato. E non solo perché Delrio pareva un condannato a morte nell’annunciare il passo indietro ("sono anch’io dalla parte delle donne"). Roba da far dire anche alla più radicale delle femministe: salvate il soldato Graziano! La svolta non è stata ideale perché posta dal segretario come un "sacrificio" e non in quanto lo spoil system è inevitabile in un partito di ex (Pci-Pds-Ds, Dl e centristi, con 9 segretari in 13 anni). Una gentile concessione chiesta ai maschi, a prescindere dai loro risultati. L’ennesimo contentino per le donne, nel partito che al momento di scegliere la propria squadra di governo si è rivelato il più misogino di tutti. Letta ha detto che dopo tre ministri uomini e una segreteria fifty-fifty, considerando la leadership femminile che si afferma ovunque, non avrebbe potuto agire diversamente. Il segretario è in buona fede. Ma, parlando il "linguaggio della verità" che lui stesso ha lanciato, non siamo sicuri che l’imposizione di due dem, solo in quanto donne, e per di più della stessa corrente da cui provengono i ’decapitati’, sia il modo migliore per imprimere un cambiamento. E abbiamo il sospetto che le due candidate più probabili (Simona Malpezzi, stessa Base Riformista di Marcucci e Deborah Serracchiani, stessa corrente di Delrio), non rappresentino il ribaltamento di mentalità a cui ambisce anche Letta, ma solo un trattamento da quota rosa, sgradito anche a tante dem.