Giovedì 12 Dicembre 2024
GIULIA PROSPERETTI
Politica

Il pacchetto sanità. Trentamila assunti in tre anni. Ma è polemica sulle risorse

La premier annuncia fondi fino a 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni. Le associazioni di categoria: "Non sono finanziamenti strutturali, faremo forti azioni di protesta".

Il pacchetto sanità. Trentamila assunti in tre anni. Ma è polemica sulle risorse

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, 58 anni

Ballano i numeri delle risorse destinate alla sanità in manovra. Se a tutti i ministeri sono stati imposti tagli e sacrifici "la sanità è una delle poche voci di spesa che aumenta, manteniamo invariata la percentuale rispetto al Pil – ha detto ieri il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti –. Credo che quello meno deluso dovrebbe essere Schillaci".

LE RISORSE

Un aumento di risorse confermato da Giorgia Meloni: "Tre miliardi e mezzo provenienti da banche e assicurazioni – ha annunciato la presidente del Consiglio – saranno destinati alla sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti".

I NUMERI

Ma guardando le Tabelle del Documento programmatico di bilancio qualcosa non torna. Stando al Dpb gli incrementi per la sanità per il 2025 si fermeranno a circa 900 milioni aggiuntivi (lo 0,04% del Pil), si arriverà a circa 3,1 miliardi nel 2026 (0,148%) e a 172 milioni nel 2027 (0,008%).

LE POLEMICHE

Mentre ieri, numeri alla mano, montava la polemica, il Mef si è affrettato ad aggiustare il tiro sottolineando che la legge di Bilancio porterà più risorse al Ssn già nel 2025: "Alla sanità il prossimo anno – chiarisce una nota del ministero – andranno, rispetto al 2024, 2.366 milioni di euro in più". Ai circa 900 milioni ‘netti’ che servono per assunzioni e stipendi, e che, in realtà, valgono un impatto reale ‘lordo’ di circa 1.245 milioni, – spiega il Mef – va, infatti, aggiunto un miliardo già previsto in aumento con le norme in vigore. Una cifra diversa rispetto ai 3,7 miliardi attesi – secondo le stime circolate nei giorni scorsi – per il prossimo anno, che sommati a quelli già previsti per il 2025 avrebbero portato il totale a oltre 4 miliardi.

IL MINISTRO

Sulla questione in serata è intervenuto anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, affermando che "ci saranno sicuramente nella manovra economica risorse per la sanità" ma "la suddivisione tra quest’anno e l’anno prossimo è in corso. Appena avremo i dati, li daremo". In sintesi, un incremento delle risorse ci sarà, ma a rate. Tanto basta per frenare l’entusiasmo delle associazioni di categoria. Le risorse aggiuntive saranno utilizzate "a favore del personale sanitario" – con uno stanziamento in linea con la crescita del Pil nominale – e per "incrementare il livello di finanziamento del Fondo sanitario nazionale" che – ha fatto sapere ieri Meloni – "arriverà nel 2025 alla cifra record di 136,5 miliardi di euro e 140 miliardi di euro nel 2026. Mai così tante risorse erano state messe nel Fondo sanitario nazionale".

LE ASSUNZIONI

Il piano triennale di assunzioni annunciato da Schillaci al G7 Salute di Ancona prevede nuova forza lavoro per 30mila assunzioni, tra medici e infermieri. Ma anche il rinnovo dei contratti della sanità con l’introduzione di una detassazione di una voce della busta paga, l’indennità di specificità dei professionisti con una flat tax al 30% (oggi è al 43%).

LE CRITICHE DEI MEDICI

"Se, come sembra, le risorse destinate alla sanità proverranno dall’anticipo sulle future imposte pagate da banche e assicurazioni, si tratterebbe di finanziamenti non strutturali, come invece devono essere quelli necessari agli interventi sul personale – commenta Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed –. I medici e i professionisti sanitari vivono oggi un grave disagio, e gli interventi per sanarlo non possono quindi essere rateizzati". Sulla stessa linea il segretario del sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed, Pierino Di Silverio che difronte all’ipotesi di una "defiscalizzazione sugli stipendi realizzata in più tranche" parla di "presa in giro" annunciando "forti azioni di protesta".