Mercoledì 14 Maggio 2025
ANTONELLA COPPARI
Politica

Il gran ricevimento. Politici, artisti e vip brindano al Colle

Saluti e battute tra invitati. La premier in abito bianco punge Cottarelli. Schlein e Salvini assenti per campagna elettorale. Imbarazzo tra Conte e Di Maio.

Il gran ricevimento. Politici, artisti e vip brindano al Colle

"Palmaroli, anche tu qui? Ma allora è vero che invitano proprio tutti". Il brindisi con il capo dello Stato e i due presidenti delle Camere è appena finito: la premier posa il flûte e incrocia lo sguardo del vignettista in arte "le più belle frasi di Osho". Se, ciao core come direbbe lui: il ricevimento al Quirinale è una di quelle occasioni in cui non manca mai nessuno. Palazzo e aree limitrofe sgomitano per esserci. Ampiamente rappresentato anche lo spettacolo: ci sono Roberto Bolle, Renato Zero e Claudio Baglioni, c’è Lino Banfi, c’è Giuseppe Tornatore, c’è Fabio Rovazzi tanto per citarne alcuni. Folta pure la delegazione d’Oltretevere. I giornalisti, poi, sono un plotone. Persino Zoro, ovvero Diego Bianchi, si aggira per i giardini. Non mancano gli editori, dal Presidente della Fieg Andrea Riffeser Monti, con la figlia Sara, ad Antonio Angelucci.

Ma è la politica a fare la parte del leone. Dei ministri si perde il conto, degli esponenti del centrodestra pure, dei leader della minoranza ce n’è quasi quanti se ne vuole. Quasi: perché se c’è una cosa che può far premio persino sul ricevimento al Colle è la campagna elettorale. Mancano due pezzi da novanta: la segretaria del Pd, Elly Schlein, e il leader della Lega, Matteo Salvini. Entrambi in altre faccende affaccendati a Milano. Erano in molti ad aspettarsi scintille da un incontro tra le due avversarie. Insomma, si diceva, quel che non potè Bruno Vespa, potrà il Colle. Niente da fare, Elly era impegnata, così le è sfuggita la possibilità di rispondere in presa diretta a quella domanda che le ha fatto qualche ora fa la premier, che qui rilancia: "Schmit sostiene che io non sono una persona democratica. Condivide, Schlein? Perchè fa la differenza se lei condivide o no ciò che dice il suo candidato alla presidenza della Commissione europea". Pausa: "Non ho detto niente di aggressivo".

A distanza è facilissimo glissare: la segretaria Pd butta giù una risposta vaga, e morta lì. Salvini era meno atteso, ma anche la sua è un’assenza di peso. Eppure: né Schlein né Salvini sono Jep Gambardella, riempiono la scena come il protagonista della Grande Bellezza. Non hanno il potere di far fallire una festa con la loro assenza. Non ce l’avrebbe nessuno, o forse, in questo momento, una sola: Giorgia Meloni. La ribalta è per lei: tutti in fila per farsi un selfie, tutti a pendere dalle sue labbra: "Di la verità, che ti diverti", butta lì l’ex sindaco Francesco Rutelli. "Non mi annoio", la replica. Poi Giorgia "detta Giorgia" apostrofa Carlo Cottarelli: "Ciao dottore", ben sapendo che l’economista aveva criticato la scelta di mettere il suo nome sulla scheda elettorale. "Posso darle del tu, senatore?", continua lei. E lui: "Non sono più senatore". E Meloni: "Allora la chiamo Carlo. Ci siamo trovati".

Reduce dal comizio a piazza del Popolo, la premier, in tailleur bianco, non rinuncia alla politica: "Zelensky sarà al G7". Non è da meno la sorella, con un abito "ti vedo non ti vedo" beige: "La manifestazione è stata un successone". Gli altri leader dell’opposizione ci sono tutti: dal comunista Nicola Fratoianni al verde Angelo Bonelli a Matteo Renzi a Carlo Calenda. Un po’ in disparte c’è Giuseppe Conte: forse lo imbarazza la presenza di Luigi Di Maio, mano nella mano con la compagna in dolce attesa? Il party è un successone: il Presidente passa due volte per i giardini per salutare gli ospiti. L’ultima occasione di relax prima della battaglia per i politici.