Governo, il puzzle di Mattarella. Caccia a un premier acchiappavoti

Ipotesi governo di scopo con ministri dinamici e non sgraditi ai partiti Governo di tregua, il Quirinale sfida i partiti Il sondaggio: Lega e 5 Stelle crescono - di ANTONIO NOTO Lunedì nuove consultazioni: il calendario

Il presidente Mattarella: dovrà risolvere il puzzle del Governo (Ansa)

Il presidente Mattarella: dovrà risolvere il puzzle del Governo (Ansa)

Roma, 6 maggio 2018 - Comunque lo giri, al puzzle manca sempre un pezzo. Perciò al Quirinale non si fanno troppe illusioni: senza un colpo d’ala, una mossa a sorpresa di cui a ventiquattro ore dallo show down non si vede traccia, l’inerzia rischia di spingere verso l’esito che si voleva scongiurare. Il voto in autunno con l’impossibilità materiale di aprire un ombrello sulla testa degli italiani per evitare pesanti rincari dovuti all’aumento dell’Iva. Il barometro segna tempesta, sul Colle sono ben consapevoli delle altissime probabilità che pure il governo di tregua venga impallinato dal Parlamento.

Il margine di ottimismo casomai è legato alla speranza che questo esecutivo di forte impronta presidenziale ottenga almeno l’astensione di Lega e M5s, teoricamente ancora possibile. Per il resto la scacchiera è disposta in modo tale da paralizzare tutti: la proposta di Salvini, un governo di scopo fino a dicembre, non è caduta del tutto nel vuoto, però l’ostacolo resta Berlusconi. Il quale farebbe carte false per agevolare la nascita di un governo che allontani il ritorno alle urne, ma non se la sente di fare il passo indietro chiesto da Di Maio perché rischia di essere un precedente, per lui, pericolosissimo. D’altra parte, nemmeno Matteo vuole scaricare Silvio senza una rete di protezione adeguata. 

image

Il sondaggio: Lega e 5 Stelle crescono - di ANTONIO NOTO

Fraccaro: "Rispettiamo il Colle ma niente ribaltoni" - di RAFFAELE MARMO

Dunque? Chiuso il terzo giro di consultazioni, Mattarella lancerà la sua carta sul tavolo, un esecutivo che duri fino alla fine di dicembre per tornare a votare nel febbraio 2019. Tra martedì e mercoledì il capo dello Stato potrebbe dare un incarico secco a una figura terza assieme alla quale individuare ministri non espressamente politici, ma scelti nelle aree da cui si cercano voti. Per calamitare consensi, naturalmente, si lavora con grande attenzione sul profilo di un esecutivo che – a sentire i frequentatori del Colle – sia il più possibile smart, ovvero giovane, simpatico e dinamico, tale da rendere complicato quanto meno da spiegare un eventuale no alla fiducia.

Una donna imprenditrice con uno standing internazionale e una squadra di analogo livello – si ragiona lassù – forse potrebbe facilitare la quadratura del cerchio. Naturalmente il nome del premier è strettamente legato alle risposte che il Quirinale otterrà dai partiti domani: non ci si aspetti insomma di vedere il ritorno dell’ex ministro Severino a Palazzo Chigi casomai il Cavaliere decidesse di dare il suo contributo all’operazione presidenziale. Per quanto inappuntabile, agli occhi dell’inquilino di Arcore resta colei che ha messo il suo nome in calce alla legge da cui è scaturita la sua incandidabilità.

Lunedì nuove consultazioni: il calendario

C’è da dire che qualora il pessimismo della vigilia fosse confermato dai fatti, non ci saranno altri tentativi. Mattarella scioglierà le Camere appena insediate e il premier di tregua – per quanto ammaccato – andrà avanti, ma solo per gestire la corsa alle elezioni che, presumibilmente, saranno tra settembre e ottobre anche se i più arditi non escludono del tutto un voto a luglio. Ciò spiega perché le preoccupazioni del capo dello Stato non riguardino solo la tenuta del quadro politico, ma pure di quello economico: ieri è andato a trovare Napolitano e, nei limiti consentiti dalla salute del Presidente emerito, pare ci sia stato un rapido scambio di idee sulla situazione.

Ciò che succederà questa settimana influenzerà la vita degli italiani molto più di ciò che si possa pensare. A cominciare dal fatto che le urne in autunno rendono impossibile – per ragioni temporali – il varo di una legge finanziaria che sterilizzi l’aumento dell’Iva al 25%. Su questo tasto batterà Mattarella nel discorso che farà nelle prossime ore. 

image