Mercoledì 2 Ottobre 2024
ROSALBA CARBUTTI
Politica

Gasparri (FI) "Vogliamo essere la calamita dei moderati"

"Destino del governo e referendum sul premierato? Ha ragione Meloni, non possono essere collegati"

Maurizio Gasparri

Maurizio Gasparri

Bologna, 28 maggio 2024 – “La leadership di Berlusconi ci manca, ma Forza Italia punta al 10% alle Europee e al 20% alle Politiche 2027. I numeri li diede Tajani a settembre. Sembrava propaganda e invece...". Il capogruppo dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ieri in tour elettorale nel bolognese con la referente locale azzurra, la consigliera regionale Valentina Castaldini, tra imprenditori e candidati sindaci, vede un rilancio per il partito.

Senatore, alle Europee puntate a superare la Lega?

"Vedremo. Matteo Salvini ha lanciato il provvedimento sulla casa, molto sentito, che raccoglierà consenso. Ma noi pensiamo al nostro partito, non a superare quello o quell’altro. Il nostro obiettivo è essere la calamita dei moderati".

Dopo le Europee, ci sono le Regionali. Avete già individuato il vostro candidato per il dopo-Bonaccini in Emilia-Romagna?

"Intanto siamo convinti che in Piemonte il nostro Alberto Cirio farà benissimo. Il campo largo ormai è ridotto a una barzelletta di Benigni... In autunno penseremo all’Emilia-Romagna".

Per il centrodestra si parla dell’ex sottosegretaria all’Istruzione del governo Monti, Elena Ugolini. La strada civica è quella giusta?

"Il nome gira, so che è Ugolini è stimata dai nostri esponenti locali. Ma ora ci sono le Europee. E poi la discussione sull’Emilia-Romagna va fatta a livello nazionale. Tra l’autunno e la primavera si vota in Umbria, Campania, Puglia, Veneto....".

L’idea di un candidato politico nella patria del presidente Pd, Bonaccini, è tramontata?

"Per giocare una partita competitiva serve una candidatura che allarghi la coalizione. Per questo si parla di ipotesi esterne ai partiti. Nonostante i numeri significativi di FdI credo che nemmeno loro abbiano nomi in grado di vincere una sfida così impegnativa. Decideremo tutti insieme".

Intanto tiene banco il dibattito sul premierato...

"Il voto finale è il 18 giugno. Ci saranno 30 ore di dibattito. Non c’è stata alcuna forzatura. Restiamo aperti al confronto con ragionevolezza, ma la sinistra continua a fare le barricate. Anche sull’abolizione dei senatori a vita. Ma noi andremo avanti".

Giorgia Meloni ha detto che se il referendum sul premierato andrà male, non si dimetterà...

"Ha ragione... la riforma, comunque, con tutti i vari passaggi, si concluderà fra un paio d’anni, praticamente in coincidenza con la fine della legislatura. Fossi stato in lei avrei risposto che non ha senso collegare il referendum al destino del governo: è un assurdo dibattito. Sarebbe come dire che nell’agosto 2027 pioverà".