Fondi Lega, confermato il sequestro di 49 milioni di euro

Il Riesame accoglie il ricorso della procura di Genova. Pm delegato a eseguire i sequestri. Salvini: "Ci possono togliere tutto, ma gli italiani sono con noi". I difensori del Carroccio potrebbero ricorrere ancora in Cassazione

Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini (Ansa)

Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini (Ansa)

Genova, 6 settembre 2018 - Fondi Lega, dopo lo slittamento di un giorno della sentenza, i giudici del Riesame di Genova hanno accolto il ricorso della Procura del capoluogo ligure, dando via libera al sequestro dei fondi al fine di recuperare i 49 milioni di euro di rimborsi elettorali. Si tratta della somma relativa alla truffa per cui è stato condannato in primo grado l'ex segretario Umberto Bossi e l'ex tesoriere Francesco Belsito.

Il tribunale del Riesame ha delegato direttamente il pubblico ministero a eseguire il sequestro preventivo dei fondi, ai fini di confisca. I giudici hanno stabilito che potranno essere bloccate le somme presenti e anche quelle che confluiranno in futuro sui conti correnti e sui depositi bancari intestati o riferibili al Carroccio fino al raggiungimento dei circa 49 milioni provento della presunta truffa.

LA DIFESA - I difensori della Lega potrebbero ora impugnare la decisione e ricorrere ancora in Cassazione. Era stata proprio la Cassazione ad aprile a rinviare il caso al Riesame, dopo aver accolto la richiesta della Procura di poter sequestrare fondi del Carroccio, oltre a quelli già trovati. 

image I difensori del Carroccio avevano presentato una consulenza "per dimostrare che i soldi che la Lega ha in cassa ora sono contributi di eletti, donazioni di elettori e del 2 per mille della dichiarazione dei redditi. Sono somme non solo lecite ma che hanno anche un fine costituzionale: consentono al partito di perseguire le finalità democratiche del Paese. Dire che sono profitto del reato è un non senso giuridico". Il procuratore Francesco Cozzi aveva annunciato che nel caso in cui il Riesame avesse accolto la decisione della Cassazione avrebbe chiesto l'immediato sequestro dei fondi. 

SALVINI: CI TOLGANO TUTTO - "È una vicenda del passato, sono tranquillo, gli avvocati faranno le loro scelte, Si tratta di fatti risalenti a 8-10 anni fa", dice a caldo Matteo Salvini. Poi passa al contrattacco: "Se vogliono toglierci tutto facciano pure, gli italiani sono con noi". Poi, in una conferenza stampa al Viminale, il vicepremier commenta: "Una vicenda del passato, spero che la Procura di Genova impegni il suo tempo sul disastro del ponte Morandi". E insiste: "Sono assolutamente tranquillo, passo il mio tempo lavorando per allontanare migliaia di irregolari dall'Italia. Non mi turba minimamente".  Anche perché, confessa. "I processi alla storia non mi affascinano". Il vicepremier affida poi a Twitter un ulteriore commento:

IL PROCURATORE - "Non ho nulla da rispondere. Non entro nelle polemiche. So solo che dalle 11.40 del 14 agosto stiamo lavorando senza sosta alle indagini per il crollo del ponte", ha detto il procuratore Cozzi in merito alle parole del ministro dell'Interno.

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"NESSUNA RICADUTA SUL GOVERNO" -  Nessuna ripercussione sul Governo della sentenza, ma certo "per un partito politico diventa difficile svolgere la sua attività in queste condizioni", dice a Ischia il premier Giuseppe Conte, aggiungendo "spero in soluzioni alternative". Della decisione dei giudici, spiega, "ne prendo atto, non è mio costume, da quando ho un ruolo istituzionale, commentare un provvedimento giudiziario". Anche per Di Maio nessuna ricaduta sull'alleanza. "La sentenza - dice il vicepremier - fornisce ai magistrati tutti gli strumenti per reperire i fondi, come ho sempre detto, i fatti di cui viene accusata la Lega risalgono ai tempi di Bossi". A chi gli chiede se la questione imbarazzi il M5S risponde "no, i fatti riguardano il periodo antecedente alla gestione Salvini della Lega". Avrà ricadute sulla vita del governo? "Da parte nostra no. Sappiamo benissimo che c'è una sentenza, le sentenze si rispettano e si va avanti".

OPPOSIZIONI ALL'ATTACCO - "Parla bene e razzola molto male. Ora non ha più giustificazioni. La Lega restituisca allo Stato 49 milioni", twitta a strettissimo giro di posta il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci, aggiungendo l'hashtag #legaladrona. E un altro Pd, Antonio Misiani, stuzzica i 5 stelle: "#M5S in passato è stato implacabile sui rimborsi elettorali, quando riguardavano gli avversari. Aspettiamo dichiarazioni altrettanto implacabili da luigidimaio, ale_dibattista, ecc. sui soldi pubblici che la #Lega deve restituire #doppiamorale". Quanto a Leu, "le sentenze per me non si commentano ma si rispettano sempre. Nessuno puo' sentirsi al di sopra della legge per le funzioni che ricopre o il consenso che ha", dichiara il coordinatore nazionale di Mdp, deputato di Liberi e Uguali, Roberto Speranza.

FORZA ITALIA - Solidarietà arriva invece da Forza Italia. Mariastella Gelmini twitta: "#fondiLega Solidarietà agli amici ed alleati del Carroccio. Trovo ingiusto che un movimento politico paghi un conto così salato a causa di comportamenti personali di ex dirigenti. Una comunità non può rispondere di colpe dei singoli. Non si può sequestrare un partito".