Domenica 6 Ottobre 2024
GIOVANNI ROSSI
Politica

Europa sotto assedio. I trattori a Bruxelles, abbattuta statua-simbolo. È guerriglia in città

La protesta esplode nella capitale Ue, lancio di bottiglie contro il Parlamento. A Milano assediato il Pirellone. Sotto accusa le politiche comunitarie .

Europa sotto assedio. I trattori a Bruxelles, abbattuta statua-simbolo. È guerriglia in città

Europa sotto assedio. I trattori a Bruxelles, abbattuta statua-simbolo. È guerriglia in città

Tornare coi piedi per terra. E alle ragioni della terra. I 1.300 trattori che ieri all’alba invadono Bruxelles e sbattono in faccia all’Europa la rabbia degli agricoltori belgi ed europei sono una sveglia combattiva e rumorosa, forse attesa ma non così incattivita. Duemila contadini e allevatori scendono in piazza inclusi molti italiani, mentre a Milano dieci trattori escono dal presidio di Melegnano "contro la Ue matrigna" e raggiungono il Pirellone. La contestazione si espande per ragioni oggettive di costi impazziti e incassi in contrazione, di energia alle stelle e strapotere della grande distribuzione, di rigorose normative green travolte dalla deregulation totale di cui godono i competitor, dall’Ucraina al Sudamerica. Una giornata di blocchi stradali (non violenti) va in scena a Roma e in Toscana. Mobilitazioni in Portogallo e in Grecia.

La manifestazione di Bruxelles è transnazionale, il clima incandescente. Roghi, striscioni e petardi introducono un’esecuzione concettualmente mirata. La prima vittima della mattinata è la statua del meccanico Beaufort, una delle figure di contorno al monumento dedicato all’ex industriale belga-britannico John Cockerill. I manifestanti buttano la scultura a terra in mezzo a pallet dati alle fiamme. "Segnale sbagliato – commenta il primo ministro belga Alexander De Croo –. No ad agricoltura contro industria". Tensione. E quando parte il lancio bottiglie e uova contro la sede del Parlamento europeo in Place de Luxembourg, la polizia in tenuta anti-sommossa aziona gli idranti. Ci sono anche quattro fermi prima che i sindacati ottengano un incontro con De Croo (presidente di turno Ue), il premier olandese Mark Rutte e la commissaria Ursula von der Leyen.

A Bruxelles è il giorno della verità per il nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina. I 27 capi di Stato o di governo hanno altro per la testa. Ma gli agricoltori costringono il palazzo a modificare l’agenda. Von der Leyen lancia un ramoscello d’ulivo: "Gli agricoltori possono contare sul sostegno europeo. Svolgono un ruolo essenziale nell’economia e nella società". Come risposta alla scritta apocalittica "La nostra fine, la vostra fame", apparsa sullo striscione appeso a un trattore, o alla minaccia di bloccare la tangenziale di Bruxelles, la dichiarazione appare distante e burocratica. Tanto vale dare i numeri. "Il bilancio della politica agricola comune stanzia quasi 390 miliardi di euro, quasi un terzo del bilancio europeo. Solo nel 2023, l’Europa ha fornito assistenza eccezionale per oltre 500 milioni di euro agli agricoltori più colpiti dalle crisi", ricorda Von der Leyen prima del triplo zuccherino alla piazza: "Flessibilità sull’utilizzo dei terreni incolti e misure di salvaguardia sull’import di pollame, uova e zucchero dall’Ucraina". E già il 26 febbraio Bruxelles si esprimerà "sulla riduzione degli oneri amministrativi al settore". Il presidente francese Emmanuel Macron detta la linea: "Difendere i redditi" e "proteggere la sovranità alimentare europea".

Basta? No. "Dobbiamo andare oltre tutta la burocrazia creata in questi anni perché diventa impossibile riuscire a rispettarla e le piccole e medie imprese chiudono. Subito un cambio di regolamenti dalla Pac al Green Deal", invoca il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, mentre la Cia mette in guardia dai rischi dei cambiamenti climatici: "Con temperature elevate e siccità, gelate e alluvioni, il nostro Paese, primo al mondo per numero di denominazioni, 855 tra cibo e vino, vede compromesso il 10% di produzioni certificate".

"Si è sbagliato molto in Europa" e ora serve "cambiare" per "non sacrificare settori produttivi sull’altare dell’ideologia green", dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Ancora: "Sono leader di un partito che in Europa ha votato contro la gran parte delle questioni che giustamente gli agricoltori pongono". "Un’enorme, vergognosa bugia. Da leader politica, Meloni ha votato tutte le riforme sbagliate dell’Ue", replica il leader dei Verdi Angelo Bonelli. "FdI, Lega e Forza Italia, tutti a favore della Pac proposta dal commissario Janusz Wojciechowski, membro Ecr", rinfaccia Stefano Patuanelli (M5S). Poi in serata i maggiori sindacati francesi, rassicurati dalle promesse al settore del premier Gabriel Attal (2 miliardi di prestiti e 150 milioni di risparmi fiscali, un "no" cubitale al trattato Mercosur), invitano i manifestanti a sciogliere i blocchi attorno a Parigi.