Venerdì 9 Maggio 2025
GIORGIO CACCAMO
Politica

Dopo la rissa in Parlamento: "L’opposizione provocherà ancora". Meloni ai suoi: non dovete cascarci

La presidente del Consiglio risponde sulla politica interna: nemmeno la scontro in Aula ha rovinato il summit. E sui diritti va al contrattacco: "Le polemiche sono artefatte". Conte: "Sventoleremo più forte il tricolore".

Dopo la rissa in Parlamento: "L’opposizione provocherà ancora". Meloni ai suoi: non dovete cascarci

Roma, 16 giugno 2024 – "Adoro l’incipit “alla vigilia del G7“, inserirlo nella materia di oggi (ieri, ndr)...". Giorgia Meloni, davanti a decine di giornalisti, sorride spontanea, ma poi si fa seria, quando deve rispondere alla domanda. La domanda, all’inizio della conferenza stampa conclusiva a Borgo Egnazia, era effettivamente quella meno internazionale, di pura politica interna: la bagarre alla Camera sull’autonomia, alla vigilia del G7, con scontri anche fisici tra maggioranza e opposizione.

"Un harakiri", l’aveva definito il presidente del Senato, Ignazio La Russa, proprio mentre gli occhi del mondo erano puntati sulla Puglia. Le ha creato imbarazzi? Ed ecco, appunto, la risposta seria e tesa: "Trovo grave che ci siano esponenti della maggioranza che cadano nelle provocazioni, prevedo che aumenteranno. Penso che i cittadini italiani si debbano interrogare su quale sia l’amore per la nazione di esponenti politici che cercano di provocare, dileggiando i membri del governo, cercando di occupare i banchi del governo proprio mentre gli occhi del mondo erano puntati su di noi". Anche se termina con un sorriso – "neanche questo ha rovinato l’ottima riuscita del vertice" – Meloni è visibilmente infastidita da ciò che è accaduto nella aule parlamentari e che ha rischiato di offuscare il vertice pugliese.

Non a caso, oltre a prendersela con le opposizioni e "tutti quelli bravi a darci lezioni sul rispetto delle istituzioni", la premier lancia un avvertimento ai suoi: non cadere nelle future provocazioni sui provvedimenti bandiera della maggioranza.

Ma la parola "provocazione" fa infuriare le opposizioni. "Mi sarei aspettato le scuse, ma abbiamo scoperto che per la premier mostrare una bandiera italiana in Aula è una provocazione. Martedì sventoleremo il tricolore a Roma, ancora più forte", attacca il leader M5s Giuseppe Conte, facendo riferimento alla manifestazione delle opposizioni contro autonomia e premierato. Stessi toni da parte di Pd e Avs.

Allo stesso modo, comunque, la premier respinge come "artefatte" e strumentali le polemiche di questi giorni sui temi etici, dall’aborto ai diritti Lgbt. Le opposizioni rispondono allo stesso modo: manifestazioni di piazza, con i Pride "contro un govenro oscurantista".

Concluso il vertice pugliese, per Meloni è tempo di ripensare alla politica, non solo nazionale. A chi le chiede delle trattative per i “top jobs“, le alte cariche, in Europa, Meloni ricorda che domani ci sarà una prima riunione. Per l’Italia, ribadisce, due punti sono fondamentali: avere un ruolo di primo piano e far sì che non venga ignorato il senso del voto. "La proposta spetta al Ppe", in sostanza la palla passa a Ursula von der Leyen. Con un’avvertenza: sarebbe "di buon senso" aspettare l’esito delle elezioni legislative francesi anche se "non è una pregiudiziale", precisa Meloni, pronta a rimettersi i panni della leader politica e di partito, dopo la scorpacciata internazionale.