Si chiama Yoga il circolo culturale fondato da Guido Keller e Giovanni Comisso, ovvero l’anima più avventuriera e quella più lirica del fiumanesimo. Un circolo e anche una rivista con in mente l’"Unione di spiriti liberi tendenti alla perfezione". Le loro azioni sono sempre aleatorie quanto eclatanti, irrazionali e dettate dall’istinto: sia burle che blitz armati, organizzati nelle animate riunioni serali del gruppo. Un’attività che incarna perfettamente l’essenza vitalistica della reggenza dannunziana, lo spirito della beffa e dell’irrisione dell’avversario,in contrasto con le personalità "antiquate" e i conservatori che circondavano lo stesso D’Annunzio, fino a suscitare il disappunto dello stesso vate.
Aviatore, guascone, ecologista, dadaista istrionico a dir poco, Keller riunisce anche una compagnia di giovani sbandati che battezzata "La Disperata". Da prima insofferenti all’autorità, si trasformeranno in una legione di arditi e pretoriani del vate.
D’Annunzio affida a Keller anche l’Ufficio colpi di mano. Gli uomini assegnati vengono ribattezzati "Uscocchi", come i pirati balcanici del ‘5-600. Fedeli alla fama, si impossessano del piroscafo Persia, del cacciatorpediniere Bertani, del piroscafo ungherese Barone Fejérváry, delle navi Trapani e Cogne. Tutte requisizioni che, sommate alle piccole scorrerie giornaliere, consentirono a Fiume di essere costantemente approvvigionata nonostante l’embargo italiano.
a cura di Cosimo Rossi