Mercoledì 16 Ottobre 2024

Suonano le prime campanelle. Inizia una nuova avventura

È ora di lasciarsi alle spalle l’estate e rimettersi sui libri, e noi vi accompagneremo

Suonano le prime campanelle. Inizia una nuova avventura

È ORA DI LASCIARSI ALLE SPALLE L’ESTATE E RIMETTERSI SUI LIBRI, E NOI VI ACCOMPAGNEREMO

Vacanze finite, si torna in città. E se per gli adulti significa riprendere il lavoro, per i ragazzi segna l’inizio della scuola. Non tutti gli studenti però sono pronti a lasciarsi alle spalle l’estate e a rimettersi sui libri. Per rendere il rientro il più sereno possibile, durante le prossime settimane affronteremo temi legati al mondo della scuola, dagli aspetti più pratici, come cancelleria e libri da comprare, a quelli più sensibili, come il benessere psicologico.

"Irritabilità, scarso appetito e ansia sono sintomi sempre più diffusi tra gli studenti – spiega Federica Benassi, esperta di comunicazione in famiglia da oltre 28 anni, speaker e formatrice per genitori e insegnanti – ma purtroppo, spesso i genitori, tendono a sottovalutarli. L’ansia da rientro non riguarda solo gli adulti, ma colpisce anche i più giovani, che possono sentirsi sopraffatti dal ritorno alla routine scolastica. Fondamentale quindi per i genitori riconoscere questi segnali di disagio e adottare strategie ad hoc per aiutare i propri figli a gestire lo stress".

Ci può fare un esempio?

"A volte, il miglior antidoto è, molto semplicemente, concedere ai ragazzi il lusso di continuare ad annoiarsi, lasciando spazio al riposo mentale".

Impresa non facile per un genitore…

"Esatto. La pressione legata al ritorno alla routine scolastica dopo le vacanze estive è sempre più evidente tra i genitori che si comportano come se fossero loro a dovere tornare in aula. Questo atteggiamento invasivo, soprattutto delle mamme, rasenta l’assurdo. Si preoccupano costantemente di come alleviare il disagio dei loro ragazzi cercando soluzioni e consigli ovunque, senza rendersi conto che spesso sono proprio loro a creare, con la loro ansia e con un totale coinvolgimento, gran parte di questo stress".

Cosa non fare assolutamente?

"Ovunque si leggono consigli su come affrontare questa ’sindrome da rientro’: limitare il tempo davanti agli schermi, iniziare a dedicare almeno 30-60 minuti al giorno alla lettura o agli esercizi di scrittura e matematica, anticipare l’ora in cui si va a dormire per riabituare il fisico dei ragazzi a una routine regolare. Tutti questi suggerimenti risultano spesso banali e irrealistici e, invece di aiutare, aggiungono ulteriore stress in famiglia, generando tensione e preoccupazione. Provare a seguire tutte queste indicazioni diventa un’impresa impossibile per molti genitori, già oberati dai ritmi frenetici della vita quotidiana".

Un tempo non era così. Cos’è cambiato?

"In passato, la famiglia tradizionale non sembrava avere questi problemi: i ragazzi affrontavano il rientro a scuola senza troppe difficoltà e i genitori si interessavano poco dei compiti, dando per scontato che i figli se la sarebbero cavata da soli, permettendo loro di crescere e maturare attraverso l’esperienza diretta e l’assunzione delle proprie responsabilità. Che cosa è cambiato? Forse si stava meglio quando si stava peggio".

a cura di Marina Santin