A partire dal prossimo 7 luglio tutte le nuove auto in vendita in Europa dovranno essere dotate di alcuni nuovi sistemi di sicurezza, indipendentemente dal segmento. Si tratta degli apparati Adas (un acronimo che sta per ’Advanced Driver Assistance System’ ovvero sistemi di assistenza avanzata alla guida) molti dei quali sono già presenti sulle auto in vendita e sono finalizzati a prevenire il rischio di incidente, a differenza di cinture di sicurezza e airbag che al contrario sono dispositivi passivi, ovvero intervengono solo in seguito a un sinistro. Attraverso l’impiego di sensori, videocamere e geolocalizzazione, e grazie alla loro connessione con le reti delle smart city e alla navigazione, monitorano le condizioni del traffico e delle strade che circondano il veicolo in movimento, fornendo preziose indicazioni a chi guida.
L’obiettivo è ridurre gli incidenti che ancor oggi, secondo i dati OMS, provocano oltre 3.200 morti al giorno, in media più di 2 ogni minuto. Tra i dispositivi montati non ci sarà l’alcolock, ovvero il dispositivo che impedisce di mettere in moto la vettura se il conducente ha un tasso di alcol nel sangue superiore a quello consentito per la guida, che non è ancora obbligatorio. L’Ue però ha prescritto che tutte le auto devono essere predisposte per installarlo. Ci sono diverse tipologie in commercio, ma in generale il dispositivo può essere collegato all’accensione o al sistema elettronico del veicolo. Gli apparati alcolock possono essere dotati di altre funzioni di controllo durante la guida per prevenire eventuali tentativi di eludere il sistema. Ad esempio durante il tragitto il dispositivo potrebbe chiedere all’automobilista di effettuare dei test casuali per assicurarsi che non sta assumendo dell’alcol durante la guida.
Il sensore dell’alcolock funziona rilevando il livello di alcol nell’aria espirata dal conducente. Il test viene effettuato dal conducente soffiando dentro a un ugello con una cannuccia. Il campione di aria viene analizzato e il dispositivo è in grado di misurare la concentrazione di alcol presente. Se il livello di alcol supera la soglia stabilita dalla legge, il dispositivo impedisce l’accensione del veicolo. Per questo la verifica viene fatta prima di avviare il motore: se il test viene superato, il veicolo si avvia normalmente. Nel caso in cui venga riscontrata una concentrazione di alcol superiore alla soglia, l’auto non si accenderà. Il dispositivo è efficace se l’automobilista è onesto e non chiede a qualche amico sobrio di soffiare al suo posto prima di mettersi al volante. Per cercare di aggirare questo limite si è cercato di introdurre degli ulteriori controlli che sfruttano la geolocalizzazione o dispositivi di riconoscimento, ma anche in questo caso con l’aiuto di un amico è possibile superare i sistemi di blocco.
Da anni, si discute sull’opportunità di rendere questi dispositivi obbligatori, finora il suo utilizzo è in alternativa alla sospensione della patente in Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Polonia, Lituania, Svezia e Finlandia. In Italia l’alcolock potrebbe diventare obbligatorio nel nuovo Codice della Strada, che però deve ancora passare il vaglio di Camera e Senato. Le nuove regole in corso di approvazione prevedono pene più severe per viene trovato alla guida con un tasso alcolemico oltre il limite di 0,8 g/l: per un periodo pari a 2 o 3 anni sarà vietata la circolazione senza avere a bordo l’alcolock. Toccherà al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso un decreto successivo stabilire le caratteristiche tecniche dell’apparecchio e come e da chi dovrà essere installato sul mezzo. Per ora il testo si limita a precisare che l’apparecchio dovrà essere sigillato, dovrà avere caratteristiche tali da non poter essere manomesso.
a cura di Marina Santin