Per la prima volta a Prato la Costituzione della Repubblica italiana è stata tradotta in forma integrale nel linguaggio dei simboli della Comunicazione aumentativa alternativa (Caa). Il volume, proprio per la sua eccezionalità, nei giorni scorsi è stato consegnato nella mani del presidente della repubblica Sergio Mattarella che ha ricevuto una delegazione guidata dalla presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Diana Toccafondi che ha finanziato il progetto e dal dirigente dell’Istituto Gandhi, Mario Battiato.
Dirigente Battiato, grazie a questo bel progetto adesso la Costituzione è veramente per tutti.
"È l’articolo 3 che afferma la necessità di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, a motivare la scelta, decisamente inclusiva, di far conoscere i 139 articoli della Costituzione attraverso il linguaggio dei simboli che è comprensibile a tutti".
È stato un lavoro lungo?
"La nostra è stata un’idea semplice, ma allo stesso tempo molto complessa da realizzare. La traduzione ha richiesto da una parte la semplificazione del testo costituzionale mantenendo il significato valoriale, dall’altra l’adattamento, o addirittura l’invenzione, dei significati iconici di tutta la Carta".
Chi ha partecipato alla traduzione?
"Il volume è frutto di un lavoro approfondito, che ha comportato l’impegno di docenti e il ricorso a specifiche professionalità come linguisti e docenti esperti di diritto costituzionale. Fino ad oggi chi non aveva accesso alla lingua alfabetica, non aveva accesso nemmeno alla Costituzione invece con questa traduzione iconica davvero tutti potranno comprenderla".
Un progetto dal grande valore testimoniato anche dall’attenzione dimostrata dal presidente della Repubblica?
"È stato un grande onore essere ricevuti al Quirinale. La Carta tradotta nel linguaggio universale consentirà lo studio nelle scuole sia da parte di studentesse e studenti con bisogni educativi speciali (come disabilità cognitive, autismo, sordità), sia da parte di persone che non parlano la lingua italiana, nonché di piccolissime e piccolissimi che frequentano la scuola dell’infanzia, ancora non in grado di leggere".
A cura di Silvia Bini