Mercoledì 12 Febbraio 2025

Più latino e poesie a memoria. La nuova riforma della scuola

Maggior spazio anche alla Storia d’Italia e alla lettura della Bibbia

MAGGIOR SPAZIO ANCHE ALLA STORIA D’ITALIA E ALLA LETTURA DELLA BIBBIA

MAGGIOR SPAZIO ANCHE ALLA STORIA D’ITALIA E ALLA LETTURA DELLA BIBBIA

Siamo intrappolati nella sindrome italiana, ovvero la continuità nella medietà. Lo rivela il rapporto 2024 del Censis, evidenziando che, anche culturalmente, la preparazione scarseggia. Il 30,3% degli italiani (e il 55,1% dei giovani) non sa dire correttamente chi era Giuseppe Mazzini, il 42% crede che Gabriele D’Annunzio sia l’autore de L’infinito, il 35,9% pensa che l’Inno di Mameli sia di Giuseppe Verdi e il 32,4% attribuisce gli affreschi della Cappella Sistina a Giotto o Leonardo da Vinci. È innegabile che in tema di istruzione c’è ancora molto da fare e con l’obiettivo di colmare queste lacune sono state elaborate le Nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo scolastico che, messe a punto da una connessione appositamente istituita, entreranno in vigore con l’anno 2026-27.

Tanti i cambiamenti previsti che modificano significativamente i programmi attuali puntando sulle materie umanistiche. Ecco quindi che il latino torna in classe a partire dalla seconda media anche se non sarà obbligatorio. Sarà possibile scegliere, ma diventerà curricolare con un’ora di lezione a settimana. Sebbene il suo ritorno sia quello che ha calamitato l’attenzione, le novità più importanti riguardano altre materie. Abolita, alle superiori, la geostoria, materia che accorpava storia e geografia, per ridare centralità agli avvenimenti accaduti in Italia dall’antichità ai giorni nostri. L’idea è di sviluppare questa disciplina, che sarà centrale fin dai primi anni delle elementari, come una grande narrazione, senza caricarla di sovrastrutture ideologiche, privilegiando la storia d’Italia, dell’Europa e dell’Occidente. I nuovi programmi approfondiranno le radici delle civiltà occidentali, con un focus sulle civiltà greca e romana; il Risorgimento e il processo di unificazione nazionale; la storia europea del secondo dopoguerra. La geografia, invece, assume una nuova connotazione, associando lo studio della materia alle tematiche ambientali.

Rivoluzionato anche l’approccio alla letteratura. Già dalla prima elementare e sempre più con gli anni gli studenti si dovranno confrontare con la grammatica e i testi di prosa, considerati due strumenti necessari per rafforzare le competenze linguistiche e di scrittura oggi particolarmente in crisi. A queste due materie si affiancherà l’apprendimento a memoria di scioglilingua, filastrocche, poesie e haiku; prime nozioni di epica classica, mitologia greca e orientale e saghe nordiche; e la lettura della Bibbia, scelta per l’avere ispirato opere di musica, pittura e letteratura divenute parte del patrimonio culturale di molti popoli.

Musica e arte sono già presenti come discipline scolastiche, ma per incentivare la creatività e l’espressione personale degli alunni, verrà dato loro più spazio con nuovi progetti e privilegiando la pratica e l’uso dei laboratori.

a cura di Marina Santin