Lunedì 17 Giugno 2024

Non solo auto, com’è cambiata la mobilità

Aumentano i noleggi a lungo termine e soprattutto tra i ragazzi e-bike e monopattini sono la prima scelta

Non solo auto, com’è cambiata la mobilità

Non solo auto, com’è cambiata la mobilità

Cambiano le abitudini degli italiani, soprattutto i più giovani, come dimostra il 23° Rapporto di Aniasa, l’Associazione nazionale industria dell’autonoleggio, che attesta un aumento del

noleggio a lungo termine, mentre il car sharing si mantiene stabile. Nel nostro Paese questo settore rappresenta il 30% delle immatricolazioni nazionali, con una quota in aumento di veicoli green; il 33% delle nuove vetture elettriche ed il 53% di quelle ibride plug-in, per un totale di 1,3 milioni di veicoli.

In particolare il noleggio a breve termine ha registrato nel corso del 2023 una forte crescita: i noleggi sono stati 4,3 milioni (+18%), per un totale di 36 milioni di giornate (+14%). Anche le immatricolazioni sono cresciute (+8%), portando a un significativo sviluppo della flotta complessiva che ha raggiunto le 137mila unità (+12%). A conferma di una domanda turistica (anche estera) in forte aumento, 6 noleggi su 10 avvengono all’interno degli aeroporti. Il noleggio a lungo termine ha proseguito anche nello scorso anno la propria crescita, superando i 10,6 miliardi di euro di fatturato complessivo, e registrando una crescita delle immatricolazioni del 23,6%, per una cifra record di 438mila auto e veicoli commerciali leggeri, 82mila dei quali ibridi “veri” (full o plug-in) o elettrici.

Il settore dell’auto condivisa sta vivendo una nuova fase nel nostro Paese. Nel 2023 sono stati effettuati poco meno di 5 milioni di noleggi di vetture in sharing, la metà rispetto ai 10 milioni del pre-pandemia. Resta stabile la flotta a 3.500 vetture, mentre cresce il numero di utenti che negli ultimi 6 mesi ha utilizzato questa formula, 300.000 (+4%). A Roma e Milano si concentra l’80% della flotta complessiva. Da rimarcare l’aumento delle durate dei noleggi (passati da 77 a 95 minuti), un trend che proietta l’offerta del comparto verso formule weekend o pluri-giornaliere.

La lotta allo smog nelle città italiane è ancora in salita secondo il nuovo report di Legambiente “Mal Aria di città 2024”, nonostante una riduzione dei livelli di inquinanti atmosferici nel 2023, le città faticano ad accelerare il passo verso un miglioramento sostanziale della qualità dell’aria. Secondo Deloitte, entro il 2030 oltre 150 milioni di persone in tutta Europa abbandoneranno almeno parzialmente l’auto privata negli spostamenti quotidiani. I chilometri percorsi in bici, in trasporto pubblico, monopattino e car sharing passeranno da 0.1 a 5.8 trilioni, con un aumento medio annuale di oltre il 57%. Si calcola che il 70% di tutti gli spostamenti urbani sia inferiore ai 6 chilometri e oltre la metà non superi i 3 chilometri. Uno studio di McKinsey stima che il mercato della micromobilità varrà, nella sola Europa, tra i 200 e 300 miliardi di euro entro il 2030. La situazione in Italia non è delle migliori, siamo maglia nera nell’Ue per metropolitane, tram e ferrovie suburbane. La lunghezza totale delle linee di metropolitane si ferma a poco meno di 256 chilometri totali, lontanissimi dai 680 chilometri del Regno Unito, ma anche da Germania (656,5) e Spagna (615,6). Il totale di chilometri di metropolitane nella nostra Penisola è inferiore, o paragonabile a quello di singole città europee come Madrid (291,3) o Parigi (225,2).

Non siamo messi molto meglio per le tranvie, in Italia ce ne sono per una lunghezza di 397,4 chilometri, molto lontano dagli 875 chilometri della Francia e soprattutto dai 2.042,9 chilometri della Germania. Analoga situazione per le ferrovie suburbane: la nostra rete misura 740,6 chilometri mentre sono 2.041,3 quelli della Germania, 1.817,3 chilometri nel Regno Unito e 1.442,7 in Spagna.

A cura di Marina Santin