Sabato 27 Luglio 2024

La parola del giorno: “Mobbing”

Il termine deriva dall'inglese "to mob", che significa assalire, ed è stato riconosciuto come reato a causa della diffusione di atteggiamenti aggressivi ed emarginanti nei confronti di individui sul posto di lavoro

MOBBING

MOBBING

Da una parte ci sono i diritti, dall’altra la realtà di tutti i giorni. Può non essere semplice riuscire a ottenere il riconoscimento dei propri meriti. E a volte, ancora più difficile può diventare difendere il dovuto, specialmente sui luoghi di lavoro. Il fenomeno è talmente diffuso che negli ultimi decenni c’è stato bisogno di definire e riconoscere quello che adesso è identificato come un vero e proprio reato: il mobbing.

Con questo termine, diffuso al’inizio del Duemila, si intende un comportamento persecutorio, nei confronti di una persona, solitamente in ambiente lavorativo. E se la parola nasce per indicare l’insieme dei comportamenti aggressivi tipici di alcuni animali, specialmente uccelli, nei confronti di un predatore, si è visto che il “mobbing“ si adatta benissimo alla specie umana, per indicare una persona che subisce atteggiamenti di persecuzione ed emarginazione da parte del gruppo in cui è inserito.

Come spiega anche l’Accademia della Crusca "si chiama mobbing quel comportamento molesto, persecutorio verso un collega, finalizzato ad emarginarlo, a farlo sentire un intruso. Il verbo inglese to mob, da cui il termine deriva, significa infatti ‘affollare, assalire’ e rimanda all’immagine dello stormo di uccelli che si scaglia contro l’intruso".

A cura di Olga Mugnaini