Martedì 12 Novembre 2024

La parola del giorno: “Metaverso”

Il metaverso, una dimensione virtuale immersiva, permette di partecipare a esperienze altrimenti impossibili. Nato come concetto di fantascienza, ora è una realtà tecnologica in continua evoluzione

METAVERSO

METAVERSO

In quanti modi possiamo ormai “partecipare“ a ciò che accade nel mondo, in maniera fisica o virtuale? Quello che fino a pochi anni fa era solo fantascienza, ora è reale, anche se impalpabile.

Nel nostro tempo esiste infatti anche il “metaverso“, una dimensione sì virtuale, ma così immersiva, grazie a dispositivi che consentono di avere una realtà aumentata, tanto da rendere l’illusorio più reale del reale stesso. E di “partecipare“ ad esperienze altrimenti precluse.

Ormai di uso comune, la parola metaverso si riferisce a una rete di mondi virtuali 3D incentrati sulla connessione sociale.

Il termine “metaverso” è nato nel romanzo di fantascienza di Neal Stephenson Snow Crash del 1992 come combinazione dei termini “meta” e “universo“, dove il primo è una preposizione e un prefissoide che in greco antico significa tra le altre cose, “al di là di”, e si può ricollegare alla “Metafisica” di Aristotele, che trattava, circa 2.500 anni fa, di ciò che viene dopo e oltre la fisica. Il termine fu poi adottato per designare scienze o considerazioni teoriche riguardanti zone analoghe a quelle oggetto della scienza.

Lo sviluppo del metaverso è spesso legato all’avanzamento della tecnologia della realtà virtuale, a causa della crescente necessità di immersione.

A cura di Olga Mugnaini