Spesso mi accade incontrando le persone, di riscontrare un certo imbarazzo nell’accogliere con entusiasmo la mia risposta “il Liceo Classico” alla domanda “Quale scuola frequenti?”. Avessi detto lo scientifico tutti o quasi, si sarebbero aperti in un gran sorriso di compiacimento. Invece il compiacimento per la mia scelta come quella dei miei compagni della terza BC del Liceo Galilei di Legnano si esaurisce talvolta in una smorfia quasi di compassione.
Gli open days proposti dagli istituti con indirizzo multiplo registrano un’affluenza molto più alta per le materie scientifiche, sportive e musicali, snobbando un pochino l’indirizzo che vede Platone, Tacito e Eschilo le star incontrastate di appunti ed interrogazioni. Ma cosa allora affascina veramente lo studio spesso matto e disperatissimo di autori e pensatori morti oltre duemila anni fa? Lo voglio riassumere un una semplice frase “L’Avventura della conoscenza umana”. È questa la grande sfida, i grandi filosofi, scrittori e pensatori che hanno gettato le basi di ciò che oggi noi siamo, della nostra cultura e anche della nostra tecnologia, possono riscuotere ancora un loro fascino tra i ragazzi di oggi. Affondare ore e ore su versioni di latino e greco per entrare in un certo senso in sintonia con il pensiero di coloro che hanno gettato le fondamenta del diritto, della medicina, della scienza, del teatro e della letteratura è un po’ comprendere da dove veniamo e l’origine del nostro essere attuale. Noi oggi studiamo chi ci ha preceduto per capire come affrontare le sfide del nostro presente “Historia magistra vitae” diceva Marco Tullio Cicerone nel primo secolo A.C. Le sfide di domani, la corsa verso lo spazio non è solo frutto di un’immensità di formule matematiche e principi fisici ma l’estremo desiderio di andare oltre, di immaginare senza sapere, di costruire con la mente prima che con le equazioni.
I grandi filosofi della Grecia di Pitagora e Aristotele e della Roma di Seneca e Cicerone il loro linguaggio le loro visioni del mondo e del suo futuro hanno stimolato millenni di evoluzioni scientifiche che ancora oggi si basano sul loro pensiero. Ecco questo noi studiamo tutti i giorni e ahimè tutte le notti, vedendo in tutto ciò che ci circonda il loro pensiero e la loro genialità. A chi mi chiede le ragioni di questo studio, non rispondo con timore ma con orgoglio “Perché voglio conoscere l’origine di questa stupenda avventura che è la storia della conoscenza umana” nella speranza un giorno di riuscire a tramandarla alle generazioni future. Lo sento come un dovere nei confronti di quei grandi che il Liceo Classico mi ha permesso di conoscere tanto da poterli chiamare compagni di viaggio. Per dove? Per la vita ovviamente.