Sabato 27 Luglio 2024

’London calling’ tra cinema, arte e musica

La millenial Chiara, in Inghilterra per studiare regia, si sta affermando come cantante e disegnatrice

’London calling’ tra cinema, arte e musica

’London calling’ tra cinema, arte e musica

Le relazioni sociali di quasi tutti i giovani passano per gli strumenti digitali, trasformandone profondamente le dinamiche. Ma quante opportunità riserva la rete, e a quali rischi li espone? E l’amicizia virtuale è riuscita a soppiantare quella reale? Ce lo spiega Chiara Brogi, una “millennial“ con tante passioni.

"Ciao sono Chiara, ma sui social in molti mi conoscono come Clair Thompson, ho 30 anni e mi piace definirmi un’artista a 360°: disegno, faccio musica e mi occupo di videomaking/post produzione e graphic design. Grazie alle mie caratteristiche multitasking sono sempre stata in grado di gestire tutti i miei contenuti online. Al momento mi trovo a Londra e mi sono trasferita qui per perseguire un master in Cinematografia e Post Produzione, ho scoperto questa grandissima passione negli anni, creando video musicali per il mio progetto solista. Mi sono innamorata di questa città da quando sono venuta a vivere qui la prima volta nel 2018. In futuro mi piacerebbe continuare a lavorare nel campo social e video, continuando a perseguire anche la mia vena artistica per la musica. A dicembre ho fatto uscire il mio nuovo singolo ’Ain’t Back With It’ su Spotify e tutte le piattaforme digitali e sono molto felice del suo successo".

Qual è il rapporto che hai con i social e le nuove tecnologie?

"Con i social ho un rapporto un po’ controverso di odio/amore: devo tantissimo ai social per tutte le opportunità che mi hanno regalato partendo dalla possibilità di farmi conoscere ad un vasto pubblico e pubblicizzare miei lavori, ma allo stesso tempo molta della mia insicurezza personale è scaturita da come mi rapporto con le piattaforme. Penso che sia importante trovare un equilibrio tra l’utilizzo dei social e proteggere la propria salute mentale e benessere limitando il tempo trascorso su di essi".

Sei stata oggetto di haters?

"Spesso mi è capitato di ricevere commenti poco carini su molti dei miei video e questo è il rischio al quale ti esponi".

Come vedi il tuo futuro?

"Al momento non so bene dove mi porterà il mio percorso di vita e credo che in parte questa sia una cosa abbastanza incerta per tutti, mi piacerebbe moltissimo lavorare sui social. Sicuramente continuerò anche a scrivere canzoni e a fare musica. Stiamo vivendo un periodo storico molto particolare, c’è moltissima incertezza sull’avvenire e tutto si trasforma in maniera molto veloce".

Cos’è per te l’amicizia?

"Ho tolto il mio Facebook personale molti anni fa, eliminando tutte le mie vecchie foto e le informazioni personali che conteneva per ricreare un profilo più "pubblico" e in linea con il mio canale Instagram proprio perché questo social non rispecchia più il mio significato di "amicizia". Da un giorno all’altro ho cominciato a pensare che fosse di troppo condividere anche le cose più personali su quella piattaforma e ho riflettuto su quanto sia facile lasciarsi prendere la mano sui social; questa piattaforma ha preso forma durante la mia adolescenza ed essendoci in parte cresciuta, ho lasciato che si prendesse parte della mia identità – perdendo così il contatto con la realtà. Spesso quando ero giù di morale mi sono trovata a scrivere stati tristi sperando che i miei amici virtuali o anche conosciuti personalmente (ma presenti sulla piattaforma) mi rispondessero; adesso se qualcosa non va non lo condivido con tutti, ma contatto i miei amici più stretti per raccontarglielo. È bello avere amici virtuali, ma è importante saper distinguere gli amici della vita reale dai contatti che hai nella lista degli amici di Facebook".

A cura di Maurizio Costanzo