La vista super-veloce non è un difetto da correggere con gli occhiali, tutt’altro è il segreto che potrebbe spiegare l’imbattibilità di campioni dello sport come Jannik Sinner e Max Verstappen dotati di riflessi eccezionali anche perché in grado di decifrare più impulsi visivi al secondo rispetto alle persone normali.
A dimostrare l’esistenza della super vista ci hanno pensato i ricercatori dell’istituto di neuroscienze e del dipartimento di zoologia del Trinity College di Dublino. Attraverso una serie di test hanno scoperto che alcune persone percepiscono la luce fissa già a una frequenza di 35 lampeggi al secondo, mentre altre persone riescono ancora a percepire lo sfarfallio quando la luce lampeggia più di 60 volte al secondo. In pratica la velocità con cui la nostra vista percepisce il mondo che ci circonda è definita come risoluzione temporale e, in un certo senso, assomiglia alla velocità di refresh con cui si aggiorna lo schermo del computer. "Le differenze individuali nella velocità di percezione possano diventare evidenti in situazioni ad alta velocità in cui è necessario localizzare o tracciare oggetti in movimento, come negli sport con la palla o nei videogiochi".