Non è vero che la politica pensa solo agli adulti. A occuparsi dei ragazzi ci pensa l’AIG, l’Agenzia Italiana per la Gioventù, un ente pubblico che gestisce i programmi europei per la gioventù: Erasmus+Gioventù e Sport e Corpo europeo di solidarietà. Con particolare ma non esclusivo riferimento ai settori della gioventù e dello sport, promuove la cittadinanza europea, la cittadinanza attiva e la partecipazione dei giovani alla vita sociale e democratica, la ricerca, la formazione e i processi educativi, l’accesso al mercato del lavoro, i valori della solidarietà, la cooperazione con gli italiani nel mondo.
"Abbiamo raccolto l’eredità dell’Agenzia italiana per i giovani - spiega il commissario Federica Celestini Campanari - Le politiche giovanili sono trasversali, il nostro ente cerca di fare da raccordo a questi temi, oltre a gestire i programmi europei, promuovere la cooperazione internazionale nel settore gioventù e sport, in Italia e all’estero. Si tratta di una novità assoluta voluta dal ministro Andrea Abodi perché non c’era un ente preposto alla cittadinanza attiva e alla promozione della cittadinanza europea".
A chi vi rivolgete?
"I nostri programmi sono dedicati ai giovani dai 13 ai 30 anni. Tutti i progetti di mobilità giovanile, volontariato e solidarietà sono aperti alle ragazze e i ragazzi italiani in maniera totalmente gratuita. Anche per i progetti all’estero l’agenzia si occupa di sostenere le spese. Stiamo provando a fare un grande lavoro le periferie della nostra meravigliosa Italia, perché nessuno sia lasciato indietro".
Quali sono le vostre risorse?
"Dal 2021 abbiamo presentato circa 4.400 progetti e circa 1.600 sono stati approvati e sono diventati esecutivi a beneficio di oltre 60mila giovani. Siamo in attesa di conoscere i fondi per il 2024, il dato non è ancora ufficiale ma dovrebbero essere 27 milioni di euro per finanziare i progetti del Prgramma Erasmus e altri 12 milioni per il programma del volontariato europeo e i progetti di solidarietà".
Quali sono i vostri obiettivi?
"Come agenzia stiamo lavorando su linee di indirizzo del ministro, i tre pilastri della strategia europea per la gioventù sono: mobilizzare, collegare e responsabilizzare. Lavoreremo sul tema del disagio giovanile a 360°, sulla povertà educativa, la prevenzione scolastica, la lotta alla mafia che oggi è un po’ dimenticata. Stiamo cercando di lavorare sulle nuove competenze, la qualità della formazione sarà sempre più centrale in un futuro dove i ragazzi saranno chiamati a spostarsi e cambiare lavoro più volte nella vita. Non a caso il posto fisso non rientra più tra le ambizioni-desideri delle nuove generazioni".
Che invito si sente di rivolgere loro?
"Visitare il nostro sito e i canali social e mettersi in gioco. Vogliamo utilizzare tutto il budget che abbiamo a disposizione".