
SI CHIAMA MARIA TORRESI E HA 23 ANNI: "COERENTE CON IL MIO ESSERE ANTISPECISTA"
"Nel 2019, con Francesco Pizzuti, il mio compagno, abbiamo provato a realizzare nel garage di casa con pochi attrezzi, abbastanza inadatti, una chitarra elettrica, che è lo strumento, dal punto di vista della manualità, più semplice da costruire. Ci siamo riusciti, così ne abbiamo fatte altre tre, poi ho maturato la decisione di costruire strumenti musicali con materiali vegani e vivere di questa attività". Una grande determinazione caratterizza la storia di Maria Torresi (nella foto centrale), che è stata la prima a costruire in Italia e la seconda nel mondo un violino vegano. La ventitreenne che è nata e vive a Padula, in provincia di Salerno, si è tuffata nel mondo della liuteria con un approccio decisamente etico e sostenibile, creando con il suo ragazzo strumenti musicali senza avvalersi in alcun modo di materiali di origine animale. Per realizzare il suo sogno, Maria ha studiato alla scuola di liuteria toscana Fernando Ferroni di Sesto Fiorentino. stata allieva del maestro liutaio Francesco Algieri per il corso intensivo sul violino (due anni in uno) e per due anni di Fabio Ragghianti per quanto riguarda invece la chitarra.
Maria, avete fatto una bella scommessa? "Siamo giovani e abbiamo la possibilità di provare. Se poi andasse male un’alternativa si trova sempre: non è mai troppo tardi per tornare a fare la cameriera o la cassiera".
Intanto siete tornati a Padula? "L’obiettivo è tuttora quello di aprire bottega qui. Il mio compagno curerà la produzione di chitarre elettriche, io quella di chitarre acustiche, classiche e violini. Ma prima di aprire un laboratorio a tutti gli effetti dobbiamo risolvere alcuni problemi burocratici e crearci un giro di clienti che ci garantisca almeno di fare fronte alle spese".
Come è nata l’idea di creare una liuteria vegana? "Non è una mossa di marketing, anche perché si tratta di un settore difficile, dove non ti basta mettere la parolina magica green o vegan per lavorare. È la realizzazione di un mio bisogno: voglio sentirmi coerente con me stessa, con la mia scelta etica di persona antispecista e vegana. Per questo non utilizziamo materiali di origine animale, come per esempio la caseina, l’albumina, la colla di coniglio, la colla di pollo, la madreperla, l’osso. Mi sono perfino rifiutata di usare, anche a scuola, le pelli animali per lucidare lo scalpello. Ho sostituito il classico capotasto in osso con il corian, che ha le stesse caratteristiche da un punto di vista di densità e di durezza. È un suggerimento che mi ha dato il maestro Raggianti, che si è appassionato al mio progetto".
Ma, i violini che ha costruito suonano bene o no? "Assolutamente sì. Quello che conta è il legno, come è stato lavorato, gli spessori, i rinforzi. Questo vale anche per le chitarre. La vernice e la colla hanno relativamente poca influenza. Usiamo comunque una colla che cristallizza, come quella alifatica, che non blocca le vibrazioni e continua a far vibrare lo strumento, che poi viene dipinto con una vernice a olio artigianale fatta da Nunzio Di Munno. Continuiamo a sperimentare e a studiare per creare strumenti vegani sempre più belli e funzionali".
a cura di Giovanni Ballerini