Per i più giovani i Patti Lateranensi sono un paragrafo della storia del Novecento più che una dottrina costituzionale. Il loro recepimento nell’articolo 7 della Carta ha invece costituito un passaggio dirimente. Soprattutto in quanto è avvenuto con l’inatteso consenso del Pci di Palmiro Togliatti. Scelta mai perdonata dalle componenti laiche e laiciste sia moderate che di sinistra, a cominciare dal Psi di Pietro Nenni. E poco gradita anche dal cattolicesimo più conservatore, che avrebbe preferito imporsi senza bisogno del sostegno comunista. Nel quadro degli equilibri postbellici, che collocavano l’Italia sul fronte occidentale (inquadrato dal nella Nato 1949), Togliatti aveva prontamente collocato il Pci sul terreno del compromesso democratico che ha portato alla stesura della Costituzione. Anche quando il Pci è stato estromesso dal governo nel maggio 1947, il segretario comunista si è ben guardato dal compromettere il lavoro dell’Assemblea.
Siglati dal regime fascista con la chiesa cattolica l’11 febbraio 1929, i Patti Lateranensi avevano posto fine all’annosa questione della presa della capitale il 20 settembre 1870. I Patti tuttavia suscitarono diverse riserve nel cattolicesimo democratico per la legittimazione del regime. Affermando la laicità dello Stato e il pluralismo religioso (artt. 8 e 19), i Costituenti riconobbero altresì i Patti (art. 7): poi sottoposti a revisione nel 1984 col "Nuovo Concordato" che ha abolito la religione di Stato, quindi il suo insegnamento a scuola, diventato facoltativo. L’approvazione dell’articolo 7 fu uno dei momenti più tesi e controversi del dibattito costituente. Alla sua stesura concorsero lo stesso Togliatti e il dc Giuseppe Dossetti, realizzando il compromesso che sottopone alla legge ordinaria i patti tra Stato e chiesa. A scapito delle obiezioni delle componenti laiche, il segretario argomentò il voto del gruppo del Pci col "desiderio dei comunisti di mantenere e difendere la pace religiosa", quindi il dialogo con le masse cattoliche. Ad essere costituzionalizzato non è il contenuto, quanto il principio pattizio. Anche se oggi, che sono aumentati i cittadini di altre confessioni (i mussulmani sono circa 2 milioni), non si estende quanto potrebbe e sarebbe utile. E solo il 10% dei non cattolici beneficia di accordi simili.
A cura di Cosimo Rossi